Citazione Originariamente Scritto da veditu Visualizza Messaggio
:ot:

Mi permetto di intervenire per ricordare a tutti (incluso al sottoscritto) che scrivere su un forum non è come chiacchierare al bar.
Quando scrivete su un forum voi state pubblicando qualcosa. Da un punto di vista giuridico è "come se" voi scriveste il vostro post su un manifeste e lo andaste ad affiggere in piazza, davanti a palazzo Chigi o davanti alla sede dell'AgCom, davanti alla sede di questo o quel gestore.
La libertà di espressione è un diritto costituzionale. Per carità.
Ma quello che scrivete e pubblicate, può essere usato contro di voi (si vedano, ad esempio, i reati di diffamazione e ingiuria). Chi si ritiene offeso se la potrebbe anche prendere con i moderatori, che hanno il compito di "sorvegliare" su questo forum.
Credo sia opportuno che si acquisti consapevolezza su questo aspetto: quando scrivete su un forum state pubblicando qualcosa. Meglio non scrivere nulla che possa - anche solo potenzialmente - essere fonte di grande per voi stessi.
A parte che le cose non stanno proprio così, potrei anche darti ragione.
Ma siccome siamo tutti maggiorenni e vaccinati, ci rendiamo conto di cosa facciamo quando postiamo un testo in un forum.
Detto ciò nella fattispecie si è parlato, senza fare altri commenti, di fatti che sono conclamati e perfettamente noti alla pubblica opinione, essendo supportati da un'iconografia estremamente ampia, rispetto alla quale neppure il diretto interessato ha potuto o voluto esprimere contestazione alcuna, dato che si tratta di fatti inoppugnabili.

Dovrebbe essere chiaro a tutti che se io sono un asino (inteso come simpatico quadrupede) e qualcuno mi definisce come tale, non compie nè ingiuria nè diffamazione: semplicemente mi definisce per quello che sono.
Se poi la nostra accezione del termine è deviata da considerazioni e attribuzioni di significati del tutto personali, non se ne può dare la colpa a chi esprime una definizione corretta a tutti gli effetti.

A parte tutto, commenti del genere e le azioni censorie che li hanno preceduti rappresentano a mio modo di vedere soltanto lo stato cui è si è scientemente ridotto nell'accezione comune il diritto alla libertà di espressione del proprio pensiero e alla descrizione della realtà che ci circonda, testimonianza inoppugnabile di una pesante e gravissima limitazione alle libertà personali.

L'elemento peggiore di tutta la faccenda è che tale limitazione non è sancita di fatto da una normativa, ma è stata instillata pezzo per pezzo nella mente di tutti noi, portandoci a una sorta di riflesso condizionato che dà per proibito o comunque censurabile qualcosa che è perfettamente lecito e sancito dalla nostra Costituzione.