@ Uncle Scrooge ti rispondo dopo qualche giorno di pausa...beccati questo papiro
E' vero, ma anche per questo una rimodulazione tariffaria deve seguire delle procedere stabilite dal Codice delle Comunicazioni e dal Codice del Consumo proprio perchè va a modificare quanto pattuito tra le parti e quindi, nel caso di prepagata, va a modificare "la spendibilità" del credito già in essere con il quale, in base al proprio piano si aveva diritto "a telefonare e/o messaggiare e/o navigare per tot. minuti/tempo.
Allora mi sono spiegato male: intendevo dire che queste rimodulazioni tariffarie possono incidere sul credito di una ricaricabile già anticipato all'operatore e quindi risultare decisamente sconvenienti. Se non incidessero sul credito pregresso di una prepagata sarebbero ovviamente sempre delle rimodulazioni ma con impatto decisamente minimo per il cliente!Il fatto stesso che tu dici che è una rimodulazione perché va ad intaccare il credito pregresso è una contraddizione in termini.
In questo caso l'operatore non la considera, a mio parere erroneamente, una rimodulazione e quindi si evita tante scocciature...
Zio, te l'ho spiegato prima: il gestore, se ritiene che l'aumento dell'iva dell'1% non sia sopportabile, ha la possibilità di rimodulare i piani tariffari, ma deve farlo seguendo le regole di una vera e proprio rimodulazione, comunicando la variazione delle tariffe con almeno 30 giorni di anticipo e dando la possibilitò di recedere senza penali...Poi non mi sembra giusto nei confronti del gestore. Ovvero, se l'IVA aumenta, il gestore è legittimato ad adeguare la tariffa alla nuova IVA (altrimenti ci rimette). Per adeguare la tariffa (e non rimetterci) a seguito di un aumento IVA che non dipende dal gestore, per quale motivo il gestore dovrebbe far recedere i clienti senza penali, come se fosse "colpa" sua?
L'aumento dell'iva è senz'altro uno dei motivi che può portare il gestore ad avere diritto a rimodulare: ci mancherebbe! Ma la rimodulazione è una rimodulazione a tutti gli effetti e va comunicata, a prescindere che la causa sia esterna (il Governo)! A maggior ragione poi, nel caso di clienti ricaricabili, la rimodulazione è ancora più evidente dal momento che quando si acquista una ricarica si acquista un tot. di credito già al netto di iva con il quale il cliente può telefonare per tot. minuti in base ai piani tariffari vigenti al momento dell'acquisto della ricarica.
Nel caso degli abbonamenti, c'è l'emissione di una fattura (con tanto di differenza tra l'iva e il netto): tutto è tracciato, quindi l'iva è pagata dall'operatore in base all'effettivo consumo e/o costo del pacchetto bundle (comprensivo nell'abbonamento) : il netto che paga il cliente rimane sempre lo stesso! Mentre nelle ricaricabili l'iva, come hai sostenuto, viene applicata a monte quando si acquista una ricarica: l'operatore paga l'iva in base alle ricariche vendute e non in base alla tariffa: ovviamente l'operatore mette in commercio piani ricaricabili sulla base di una determinata iva (che è sempre stata il 20%) ovvero nel proporre le tariffe al pubblico dei clienti ricaricabili l'operatore terrà conto del fatto che su una ricarica acquistata dal cliente il 20% verrà trattenuto dallo stato e quindi offrirà delle tariffe anche in base a questa trattenuta.Allora perché non far recedere senza penali anche i clienti privati in abbonamento, che hanno stipulato un contratto secondo una certa somma "IVA inclusa" che adesso è aumentata?
Ti dico che l'operatore non è obbligato a fare nulla: per i clienti ricaricabili l'iva viene trattenuta solo nelle ricariche acquistate dal cliente: insomma siamo a monte, quindi non deve interessare il cliente!Inoltre, se e quando l'IVA dovesse diminuire e quindi di conseguenza anche le tariffe prepagate, ti voglio proprio vedere cosa dirai se il gestore dovesse stornare una quota corrispondente del credito pregresso.
Ma infatti ti sbagli la mia non vuole essere una polemica ma solo uno spunto di discussione.Comunque in definitiva neanche tu hai tutti i torti, però insomma cerchiamo anche di usare un po' di logica e di buon senso, e la soluzione che sta attuando 3 mi sembra la più onesta, nei limiti del praticabile, se non ci dobbiamo sbilanciare sempre e a tutti i costi a favore del cliente (a cui alla fine cambia poco/niente) tanto per criticare gratuitamente il gestore con inutili polemiche.
Inizialmente non avevo capito...Se era solo per sintentizzare, perché mi hai corretto dicendo che era l'1% quando avevo detto che era dello 0.8%?![]()
E' interessante questo aspetto sull'autoricarica: pur se viene considerata un bonus erogato al cliente (per alcuni vecchi piani non era affatto considerata un bonus...) c'è da chiedersi a quale regime fiscale è sottoposta, sempre che lo sia. Ritengo infatti che ci troviamo in una zona decisamente oscura sulla natura di questa autoricarica, con conseguenti risvolti decisamente poco chiari sulla sua tracciabilità....Comunque in effetti l'adeguamento dell'IVA al 21% avrebbe dovuto riguardare anche l'autoricarica per tutti i piani che la prevedono.
Non è molto coerente aumentare la tariffa per il traffico uscente dello 0,8% senza fare altrettanto per il bonus che si ottiene con il traffico entrante, e per i piani che prevedono l'autoricarica a questo punto si tratta di una vera e propria rimodulazione![]()
Non si tratta di essere coerente: l'operatore si vede un aumento del prelievo dal 20% al 21% sulle ricariche vendute e può decidere come crede di rimodulare la sua offerta commerciale prepagata, magari decidendo, come sta facendo, di non toccare il costo delle opzioni ma solo delle tariffe.
A questo punto concorderai con me che si tratta di una rimodulazione tariffaria conseguente ad una rimodulazione dell'iva: una rimodulazione tariffaria che nel caso dei clienti ricaricabili può essere attuata con molta libertà dall'operatore ovvero agendo, a scelta, su varie componenti della tariffa (costo delle chiamate, sms, opzioni, navigazione internet, costo cambio piano, ecc..) mentre nel caso dei clienti abbonati è fissa, poichè in fattura l'iva è sempre scorporata!



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