Non mi pare sia molto complicato fare il Bertolaso della situazione:d'inverno basta portarsi dietro qualche ruspa e camion per il movimento terra,d'estate un paio di Canadair e d'elicotteri e-voila'-il gioco e' fatto...
Programming today is a race between software engineers striving to build bigger and better idiot-proof programs, and the universe trying to build bigger and better idiots. So far, the universe is winning.My Blog: Antonio's WeBlog
Non mi pare sia molto complicato fare il Bertolaso della situazione:d'inverno basta portarsi dietro qualche ruspa e camion per il movimento terra,d'estate un paio di Canadair e d'elicotteri e-voila'-il gioco e' fatto...
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Mi pare un po' difficile dimostrare se non attraverso un po' d'ironia il paradosso di una situazione italiana totalmente compromessa da un immobilismo ed un caos amministrativo-burocratico tale da far si che la protezione civile non sia in grado per lo più di proteggere un bel nulla,destinata a raccattare i pezzi qua e la' di un paese che va in pezzi...e non solo simbolicamente...
Ma io posso capire quelli che danno addosso a Bertolaso per il suo fare "autocratico" ed autoritario, ma non capisco come si fa a dire che chiunque al suo posto potrebbe ottenere gli stessi risultati. Io ero nella protezione civile come volontario nel pre-Bertolaso e ti posso assicurare che i passi in avanti sono chilometrici, almeno per la realtà che ho visto io (Calabria->emergenza incendi).
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Bertolaso fa bene il suo mestiere,Bertolaso con il suo efficientismo ed il suo bel parlare rappresentano un paravento perfetto ma purtroppo Bertolaso non e' il problema:il caso singolo non mi interessa e non lo prendo in considerazione se non come esempio per spiegare un fenomeno e cercare di capire le sue dinamiche sociali ed economiche.Se non fossimo già abbondantemente lontani dal punto di partenza,visto che hai nominato gli incendi potrebbe essere forse istuttivo spiegare il sistema incendi(perché di ciò trattasi)ed il suo funzionamento...ma questo e' un forum dedicato specificatamente alla telefonia,dunque credo sia meglio fermarsi qui...
Dire che Bertolaso è semplicemente un paravento significa non averlo mai visto realmente all'opera... Non so su quali presupposti basi questa tua convinzione, avrai i tuoi bravi motivi, ma a giudicare dai risultati che ha ottenuto, mi sembra un po' strano definirlo "un paravento".
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beh oddio, parlare di "risultati" in termine di Protezione Civile è alquanto strano, vuol dire che la Protezione CIvile ha lavorato molto, troppo più del necessario.... ma forse a lui conviene così
Il ritorno...
qui non è questione di avere ragione o no. E' il concetto di protezione civile che in Italia non va. Qui si agisce sempre dopo i disastri e mai prima. Per il dissesto idrogeologico dieci anni fa seguito di un disastro furono stanziati 1500 miliardi di lire, quanti comuni di Italia hanno messo in sicurezza i loro territori? Per la prevenzione dei danni dai terremoti esistono delle liste di edifici pubblici che non sono sicuri quale amministrazione pubblica sta mettendo in sicurezza questi edifici?
Se si risolvono prima questi problemi si può dire che la protezione civile funziona non dopo per giudicare se è stata rapida nel portare i soccorsi.
Geoglobalfax
Criticare Bertolaso mi sembra assai ingeneroso. Secondo me ha gestito in maniera egregia le difficili situazioni che si sono drammaticamente susseguite specialmente in questi ultimi tempi. Non avevo mai visto, con un terremoto devastante come quello de L' Aquila, rimettere la gente in casa dopo così poco tempo. Quanto alla mancanza di opere di prevenzione in un paese ad altro rischio idrogeologico come l' Italia, sono d'accordo: ma le responsabilità si sono stratificate da anni ed anni e sono imputabili ad amministrazioni di ogni colore politico. Le risorse economiche, oggi, sono quelle che sono, purtroppo. Somme importanti, nel tempo, sono state stanziate. I risultati, purtroppo, non si sono visti e si pagano le conseguenze. Siamo il paese delle tasse, ma non riusciamo a capire bene dove vadano tutti questi soldi. A Firenze, l'alluvione è datata 1966: a 44 anni, oggi, l' Arno fa ancora paura.
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