Liberalizzazione traffico ferroviario commerciale e RFI
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Liberalizzazione traffico ferroviario commerciale e RFI

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  1. #1
    Partecipante Magico
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    Andrea,ovviamente le tematiche sono talmente variegate che bisogna rimanere sul generico.
    L'uno alza la voce perché vorrebbe fermate intermedie,quando Trenitalia per il contratto di servizio sottoscritto e' obbligata a dare certi servizi e a un certo prezzo;dunque uno chiede liberalizzazione quando l'altro soggetto e'costretto ad obblighi contrattuali.
    In un altro caso l'altro alza la voce perché si rende conto che acquistare tracce orario appetibili a prezzi elevati rende molto difficile competere con Trenitalia sulle tariffe senza saltare a gambe all'aria dopo un anno di gestione,cercando così di fare pressioni sul ministero dei trasporti per riuscire ad ottenere qualche 'aiutino'.
    Per quanto riguarda gli oneri di contratto:qualsiasi contratto di servizio prevede delle penali da pagare in varie misure tra la regione e-in questo caso-Trenitalia.
    Ogni anno per corse non effettuate rispetto a quelle pagate dal contratto di servizio,Trenitalia-come qualsiasi altra azienda di trasporto-deve pagare penali che possono assumere diverse forme.
    Sta alle regioni-ovviamente-esercitare un controllo in merito.
    Gli intercity viaggiano semi-vuoti?
    Bisogna allora decidersi se si vuole un servizio,che tipo di servizio si vuole,quanto si vuole pagarlo ma soprattutto chi deve pagarlo.
    La politica dei trasporti può avere un senso se-appunto-esiste una politica dei trasporti...
    Se in Italia esistesse una tale politica con degli obiettivi e una sua chiarezza,allora sarebbe possibile discuterne ma io non ne vedo alcuna...
    Se non la solita:sin che la barca va,lasciamola andare...

  2. #2
    Il Sire L'avatar di AndreA
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    Citazione Originariamente Scritto da A.M.C. Visualizza Messaggio
    Andrea,ovviamente le tematiche sono talmente variegate che bisogna rimanere sul generico.
    Non sono d'accordo, almeno non con una penna-tastiera brillante come la tua
    Giustamente in molti 3ad fai delle reprimende verso chi non guarda i problemi delle TLC a 360°, si potrebbe fare lo stesso con un 3ad molto specifico come questo. No?


    Per quanto riguarda gli oneri di contratto:qualsiasi contratto di servizio prevede delle penali da pagare in varie misure tra la regione e-in questo caso-Trenitalia.
    Ogni anno per corse non effettuate rispetto a quelle pagate dal contratto di servizio,Trenitalia-come qualsiasi altra azienda di trasporto-deve pagare penali che possono assumere diverse forme.
    Sta alle regioni-ovviamente-esercitare un controllo in merito.
    Sei troppo intelligente per non capire cosa voglio mettere in risalto: se io Regione X di fatto non ho che 1 partecipante 1 alla mia gara di appalto come mi tutelo?

    E' vero quello che dici tu, esistono rimborsi e vengono effettuati. Ma è altrettanto indubbio che il vincitore dell'appalto, non avendo alcun concorrente, da tempo offre un servizio che ricorda il brutto vizio delle pratiche commerciali scorrette: tanto vale violare con frequenza gli accordi visto che le sanzioni sono minori delle sanzioni. Esempi plateali in questo senso li vivono quotidianamente i pendolari in cui, specie nei grandi nodi metropolitani, vedono i loro treni accumulare ritardi e/o cancellazioni per rimborsi fondamentalmente bassi (io in 3 anni ho avuto 3 mensilità gratuite, un controvalore commerciale di ca. 130 euro che non ripaga minimanente i danni dei vincoli rispettati... e figurati per la collettività intera oltre per il senso di disaffezione dal TPL su ferro che cresce a dismisura).

    Gli intercity viaggiano semi-vuoti?
    Bisogna allora decidersi se si vuole un servizio,che tipo di servizio si vuole,quanto si vuole pagarlo ma soprattutto chi deve pagarlo.
    La politica dei trasporti può avere un senso se-appunto-esiste una politica dei trasporti...
    Beh, ma non puoi far pesare l'assenza di una politica nazionale coerente ai soli "challenger" del mercato ferroviario. Altrimenti ha una logica anche il monopolio. Il problema di fondo (che riguarda anche gli aeroporti, i trasporti minimi, etc etc) è che si deve scegliere una strada: o andare contro - in tutti i campi - alle direttive europee proponendo una soluzione vera nazionale oppure seguire - in tutti i sensi - le indicazioni di Bruxelles. Farlo a spizzichi e bocconi per ora non ha dato grandi risultati (per gli €€€ dei consumatori) neanche sull'asse dorato Milano-Roma (ne' per aerei ne' per treni)
    Se in Italia esistesse una tale politica con degli obiettivi e una sua chiarezza,allora sarebbe possibile discuterne ma io non ne vedo alcuna...
    Se non la solita:sin che la barca va,lasciamola andare...
    Rimango stupito, lo ammetto Imho 8molto imho) è una logica di non fare che frena il paese da anni

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