Andrea,ovviamente le tematiche sono talmente variegate che bisogna rimanere sul generico.
L'uno alza la voce perché vorrebbe fermate intermedie,quando Trenitalia per il contratto di servizio sottoscritto e' obbligata a dare certi servizi e a un certo prezzo;dunque uno chiede liberalizzazione quando l'altro soggetto e'costretto ad obblighi contrattuali.
In un altro caso l'altro alza la voce perché si rende conto che acquistare tracce orario appetibili a prezzi elevati rende molto difficile competere con Trenitalia sulle tariffe senza saltare a gambe all'aria dopo un anno di gestione,cercando così di fare pressioni sul ministero dei trasporti per riuscire ad ottenere qualche 'aiutino'.
Per quanto riguarda gli oneri di contratto:qualsiasi contratto di servizio prevede delle penali da pagare in varie misure tra la regione e-in questo caso-Trenitalia.
Ogni anno per corse non effettuate rispetto a quelle pagate dal contratto di servizio,Trenitalia-come qualsiasi altra azienda di trasporto-deve pagare penali che possono assumere diverse forme.
Sta alle regioni-ovviamente-esercitare un controllo in merito.
Gli intercity viaggiano semi-vuoti?
Bisogna allora decidersi se si vuole un servizio,che tipo di servizio si vuole,quanto si vuole pagarlo ma soprattutto chi deve pagarlo.
La politica dei trasporti può avere un senso se-appunto-esiste una politica dei trasporti...
Se in Italia esistesse una tale politica con degli obiettivi e una sua chiarezza,allora sarebbe possibile discuterne ma io non ne vedo alcuna...
Se non la solita:sin che la barca va,lasciamola andare...