Grazie per la risposta.
Sì, la mia intenzione è quella di rivolgermi al giudice di pace poiché avevo intuito che rimettere la decisione all'AGCOM non è conveniente poiché non verrebbero computate tutta una serie di spese e disagi che ho subito (es. 3 giorni lavorativi persi ad attendere l'arrivo del tecnico che puntualmente non si è fatto vivo, oppure le spesse sostenute per acquistare e ricaricare una sim che ho utlilizzato per potermi connettere ad internet).

Ad ogni modo mentre ero in attesa ho conosciuto un avvocato la quale mi diceva che una volta la conciliazione era una cosa seria, dove anche le compagnie telefoniche avevano un approccio più conciliativo, mentre ora rigettano oppure offrono una miseria sperando che l'utente desista dal proseguire, o che decida di rimettere la decisione all'AGCOM che a quanto pare si basa, per la quantificazione dell'indennizzo, su quanto previsto dalla carta dei servizi, che è qualcosa di osceno considerato che fino a poco tempo fa l'indennizzo si basava sulla metà del canone mensile per ogni giorno di ritardo, mentre ora offrono una miseria.