Tornando IT, The Mist mi è piaciuto, nonostante avessi letto il libro (dovrò piantarla di leggere, o rischio di rovinarmi un sacco di film...)
Frank Dorabont è bravo, non c'è che dire.
Sa fare le scelte giuste per valorizzare un libro, è al terzo tentativo, e anche stavolta non ha sbagliato. Non fa troppi casini, e riesce a confezionare buoni prodotti.
Magari non avrà l'estro artistico di altri, però anche questa è una buona capacità, e non tutti possono avere tutte le capacità del mondo. Lui ha sicuramente questa, quella della aderenza di stile, forma e sostanza di quello che riproduce nel film...
A questo punto preferisco che sia uno così a prendere in mano dei buoni libri per farne film, piuttosto che qualcun'altro che li storpia...
Il bello è che lo stile è davvero completamente diverso riseptto ai film precedenti. Sono state fatte scelte radicali di regia, il che è buono. Significa che non è bravo solo fossilizzandosi su un certo tipo di film.
Gli effetti speciali, beh, io non sono un amante del genere. Sono comunque poco invadenti, diciamo che sono funzionali al film e alla storia, e non il contrario, e sono comunque fatti bene.
Le prese dirette a spalla agigungono molto realismo al film, peccato che le continue zoomate sulle facce degli attori più che realismo, facciano molto reality show.
Diciamo che è una delle poche cose che non mi è piaciuta di questo film...
Altra cosa che a mio parare è stata un po' sbagliata, è la carenza di un commento musicale.
La colonna sonora è importante, aggiunge pathos alle scene per il 60-70%, che piaccia o no è così.... o si è parecchio bravi da riuscire a farne a meno raggiungendo lo stesso risultato in altro modo (ma bisognerebbe avere, forse, più estro artistico) oppure tanto meglio se la si usa, senza esagerare.
E' un peccato che qui invece sia stata quasi del tutto tolta, a parte due scene, che guarda caso sono quelle che danno più emozione, quella della fuga dal supermercato, e quella in cui appaiono le mosche/zanzare (oltre che il finale, ma vabbè, quello è forte e potente di suo e non ne ha bisogno)
Tutte le altre sono belle, fatte bene, angoscose, disgustose, incalzanti, ma capita di pensare che qualcuna siaanche un po' piatta, che gli manchi qualcosa.... un commento musicale, appunto.
I personaggi sono resi benissimo, a parte la signora Carmody.... è il pezzo di punta del racconto in tutti i sensi, e si parla di Stephen King, immaginate che cosa voglia dire... nel film era un po' sottotono, ma era un personaggio difficilissimo da rendere.
Invece gli altri personaggi sono esattamente come uno se li immaginerebbe leggendo il libro. La stessa cosa era successa anche per le Ali della Libertà e Il Miglio Verde.
Anche questa capacità direi che è notevole, quella di non sbagliare quasi mai la resa dei personaggi....
Il film è pesante, perchè lo è il racconto. Non c'è niente di sbagliato in questo, IMHO..
Sono 120 pagine, si comincia in quarta alla 20esima pagina, e si finisce con l'ultima. Tutta tensione (infatti è un racconto che si legge in due ore).
Mi pare che il film faccia lo stesso, come dice Kiasso, e senza mai metterci spiragli mitigatori (a parte la signora Rippler, altro personaggio riuscitissimo nel film come nel libro)
Ci starebbe bene un appunto sul finale, ma non ho ancora deciso cosa dire....
Il problema è che è un finale CATTIVISSIMO, ma di brutto. Il che è un bene, perchè il rischio di metterci il solito happy end trito e consunto, vecchio come mia nonna, con la salvezza a portata di mano per tutti, mi stava già facendo venire la pelle d'oca.
Mi piace pensare che sia un finale che avrebbe potuto scrivere anche Stephen King, la cattiveria è nel suo stile.
Peccato che lui non lo abbia fatto.... ha optato per una scelta ben diversa, sicuramente altrettanto angosciante, ma un "finale anomalo" più nel suo stile... ed ero più che curioso di vedere come sarebbe stata resa, perchè era difficile da realizzare...
Invece si è presa la scorciatoia, si è preferito mettere un finale meno evocativo, seppure di una cattiveria enorme....
Quindi non so, tutto sommato mi piace anche così, un bel cazzotto nello stomaco tirato proprio alla fine, negli ultimi secondi, fa più male, è più critico, e fa pensare di più (tra l'altro il film non si risparmia MAI neppure mezza critica a molti aspetti della civiltà americana)... ma sarei stato più contento nell'altro caso....![]()