
Originariamente Scritto da
ottogiugno
Dal punto di vista civilistico il consumatore è tenuto a sapere che ha 5gb al mese, e che se genera traffico dati ulteriore lo pagherà a consumo un tanto al mb.
Essendo difficilmente quantificabile l'esatto traffico dati generato, Tre fornisce degli strumenti per rilevarlo in tempo reale, ossia il software, la pagina infocosti e il call center.
Il software non è affidabile, per stessa ammissione del call center.
Il sito è troppo spesso irraggiungibile (ultimamente le cose sono migliorate, bisogna dirlo, ma chi ha cercato di raggiungerlo tra dicembre e febbraio ricorderà bene qual'era la situazione) e quando è in manutenzione nemmeno il call center può fornirti il dettaglio.
Il consumatore non è tenuto a conoscere per filo e per segno come funzionano software p2p e quanto traffico generano, perchè confida in buona fede negli strumenti che 3 gli ha fornito e non dovrebbe avere motivo di dubitarne perchè ha firmato un preciso contratto.
Può anche non sapere quanto pesa un singolo file, ma se sfora perchè non ha potuto controllare il proprio traffico dati mi pare abbastanza chiaro di chi sia la colpa.
Poi magari chi è un po' più esperto può prendere l'iniziativa di installarsi un misuratore di banda tipo NetMeter e di fare affidamento ad esso, ma ripeto che questa diligenza, che è sopra la media, NON è richiesta nè richiedibile al normale consumatore.
Mi domando chi lo firmerebbe il contratto se 3 ci scrivesse "state attenti che gli strumenti che vi forniamo non sono attendibili, ogni tanto vanno in tilt e potrebbero arrivarvi fatture da migliaia di euro, quindi per non sforare informatevi su come funziona la rete, su come funziona emule e utorrent, su quanto consuma youtube e gli aggiornamento di windows, su cosa e quanto scaricate e state comunque attenti a non sforare di nemmeno 10 mb perchè noi ve li facciamo pagare lo stesso".