http://espresso.repubblica.it/dettag...ore/2129762/10
In realtà già l'anno scorso qualcuno aveva lanciato l'allarme: un esperto come Francesco Caio, in un rapporto commissionato dal governo, aveva scritto infatti che la banda larga mobile era a rischio saturazione e che era urgente liberare nuove risorse nello spettro delle frequenze radio per stare dietro all'esplosione della domanda. Il governo, però, ha fatto orecchie da mercante. A differenza di quanto già avvenuto in Norvegia, Svezia, Finlandia, Olanda, Germania e Danimarca, non ha liberato ulteriori frequenze. Né ha fissato il termine per effettuare l'asta attraverso la quale dovrebbero essere assegnate, come hanno fatto Francia, Regno Unito e Svizzera. La linea politica, in Italia, è poco sorprendentemente quella di privilegiare le emittenti televisive, invece degli operatori a banda larga, nella destinazione delle frequenze. E così alle compagnie non resta che investire sulla rete esistente per ottimizzare le (poche) risorse disponibili.