Ovvio che non sarebbe una presa per i fondelli questa tariffa in sé, ma solo il modo in cui è pubblicizzata.
Ora, mi sembra che l'argomento del thread non sia il modo in cui le offerte a tempo vengono pubblicizzate (o almeno che sia un argomento toccato solo marginalmente) ma piuttosto la convenienza che hanno queste offerte di per se stesse, per il modo in cui sono concepite (a scattoni da 15 minuti).
Dunque, in caso di incompleta informazione del cliente riguardo le modalità di tariffazione, credo che sia per gran parte colpa del cliente che non si informa preventivamente prima di spendere i suoi soldi (dato che le informazioni riguardo la tariffazione non mi sembra che siano nascoste), e in ogni caso, anche il cliente disinformato, dopo il primo mese, si accorgerà se l'offerta con quel tipo di tariffazione continua a convenirgli o no.
Ora, visto che l'hai tirata in ballo, faccio qualche considerazione riguardo l'evoluzione dei metodi di tariffazione delle offerte internet.
Inizialmente la tariffazione era sul tempo, come per le telefonate, essendo la connessione GSM di fatto una telefonata dial-up.
Passando al GPRS, la tariffazione è diventata a volume, cambiando proprio la filosofia e la tecnologia per la navigazione mobile, con la connessione dati a pacchetto. Conseguenza diretta di questo nuovo modello era la tariffazione sugli effettivi dati scambiati. Fino a questo punto la tariffazione ha avuto una evoluzione naturale rispetto al tipo di trasmissione.
Poi è successo qualcosa. Le connessioni a pacchetto sono diventate sempre più veloci, e le abitudini di navigazione degli utenti, con il diffondersi dell'adsl nelle nostre case, sono diventate sempre più spesso del tipo AV-AC se mi consentite il paragone con i treni.
Ovvero ci siamo abituati alle flat, con tempi di navigazione illimitati e quantità di dati scambiati illimitate.
Ovvio che le connessioni UMTS/HSDPA dovevano cambiare tariffazione per adeguarsi alle nuove esigenze, e in particolare si prospettavano due soluzioni:
1) Abbattere il costo al kb fino a livelli infimi, ovvero proporre offerte del tipo 20 gb/mese per 10 euro (che per gli abbonamenti business effettivamente esistono).
2) Puntare di più sulla navigazione a tempo.
Io personalmente avrei preferito la prima, ma per interessi economici le compagnie hanno puntato sulla seconda (maggiore appeal per il 75% degli utenti che non sa fare calcoli su base dati ma solo su base tempo).
Riguardo la tariffazione a scattoni da 15 minuti, nessuno le ha obbligate a metterla, però io dico questo: a parità di prezzo, tra una offerta da 30 ore sugli effettivi secondi e una da 100 ore con gli scattoni, preferisco la 100 ore a scatti perché:
- chi fa poche connessioni lunghe può attivare le offerte a tempo
- chi fa tante connessioni brevi ha comunque ancora a disposizione le offerte a volume.
Mentre una soluzione da 30 ore a secondi favorirebbe i secondi a scapito dei primi che non avrebbero alternative valide.
In conclusione, a patto che il cliente sia adeguatamente informato degli scattoni, e a patto che resti in commercio anche una adeguata offerta di bundle a volume, sostengo che i bundle a tempo sono comunque una gran bella cosa![]()