Mi metti in bocca frase mai dette. Ho semplicemente fatto osservare che su una frave di Bertolaso i Toscani si sono autocelebrati.
Comunque molti di voi non hanno le idee molto chiare sulla storia della protezione civile italiana su cosa dovrebbe essere e cosa fare prima, durante e dopo gli eventi alla quali è preposta.
Il primo nocciolo di protezione civile in Italia si ha con il terremoto del Friuli del 1976 e la struttura fu basata da un coordinamento (Zamberletti) che aveva i suoi bracci operativi con i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa (ente disastrato), le Forze Armate e le strutture specializzate che ci sono.
In Friuli la cosa funzionò alquanto bene, le carenze si verificarono con il terremoto dell'Irpinia del 1980 (11 scala Mercalli, 6.9 Richter) che dimostrò i tempi di reazione molto lenti nel far giungere i soccorsi, all'epoca il grosso delle Forze Armate (leggi Genio Militare) era dislocato sulla frontiera orientale e per spostare 20000 uomini occorsero ben 72 ore. Con questo disastro si convenì di far confluire nell'apparato della protezione civile anche le associazione di volontariato (che al mio parere scartando un 20% le restanti sono del tutto inutili) per essere più celeri nel fare affluire i soccorsi. Altri disastri e pian piano la macchina iniziò a dare i frutti.
Il problema è che a mio parere la protezione Civile dovrebbe potenziare enormemente il corpo dei Vigili del Fuoco che è l'unico organismo dello stato a poter svolgere questi compiti. Naturalmente in caso di grandi catastrofi ci sarà sempre il contributo degli altri organismi (Forze Armate, Cri, Regioni, volontari).
Questo per il dopo, ma in Italia dovremo pensare di più a prevenire le catastrofi. Alcune come i dissesti idrogeologici sono prevedibili e si potrebbero neutralizzare di molto, lo stesso dicasi per gli incendi boschivi dopo si lavora solo per spegnerli ma non si fa nulla per evitarli, basta aumentare il personale del Corpo Forestale dello Stato per poter svolgere servizi di pattugliamento nelle zone a rischio, senza sperperare ingenti somme con i "forestali" che costano una barca di soldi con risultati negativi. Infine ci sono gli eventi non prevedibili quali i terremoti e le eruzioni vulcaniche (in parte prevedibii) qui bisogna agire con la prevenzione passiva, censimento e messa in sicurezza degli edifici vulnerabili, educazione alla popolazione su come comportarsi in presenza di questi eventi.
Un'ultima precisazione Bertolaso è stato l'esecutore degli ordini di Berlusconi per dare una casa agli aquilani, questo è stato possibile perché la zona colpita è piccola, anche nel 1980 in alcuni paesi del cratere gli abitanti ebbero una casetta in legno come è accaduto adesso ad Onna.
E' facile dare la casa vera a 100.000 abitanti ma sarebbe enormemente difficile darla a 5.000.000 di abitanti, non vi pare?