In realtà dipende dalla tipologia di lampadina... e non solo per quanto riguarda quelle a risparmio energetico.
Tra quelle ad incandescenza, per esempio c'è una grossa differenza tra quelle a filamento di tungsteno (le classiche), e quelle con filamento composito (adesso non ricordo bene ma mi pare in magnesio)... Le prime hanno una luce più intensa che tende leggermente al giallo, le seconde hanno una luce un po' più tenue, che tende leggermente al verde.
Quelle a risparmio energetico, invece, hanno un'intensità percepita minore, perchè la luminosità è prodotta mediante scariche brevi ma ravvicinate attraverso un gas inerte (neon, xeon...). Questo conferisce un effetto "flash", con attenuazione della luminosità graduale fino alla scarica successiva (da cui scaturiva l'effetto sfarfallamento sulle tv e sui monitor crt).
In questo caso l'intensità luminosa percepità è una sorta di media tra il punto di massima luminosità (scarica), e quello di minima luminosità (Istante immediatamente precedente alla scarica successiva).
Per aumentarla servirebbe aumentare la frequenza delle scariche, il che alzerebbe i consumi. Inoltre, la frequenza stessa delle scariche, va ad influire sulla frequenza luminosa emessa (anche se in un range piuttosto ristretto)...
Va detto tuttavia, nell'annoso contenzioso luminosità/risparmio energetico, che però le lampadine a risparmio energetico, solitamente, offrendo una superficie più estesa, permettono una diffusione della luce più controllata (la luce si propaga pur sempre in linea retta), ergo si comportano meglio in grandi ambienti, viceversa, quelle ad incandescenza, sono imbattibili per l'illuminazione "selettiva".