Non appena la velocità raggiunge e si mantiene stabilmente per una trentina di secondi sui 4-500 kb/s avviene il crollo, con un'interruzione quasi completa del flusso che dura un paio di secondi, e poi la velocità gradatamente risale. Qualora la velocità riesca a risalire fino ai livelli menzionati, si mantiene stabile per altri 30 secondi circa e poi si ha un nuovo crollo, e così via fino a che per un motivo o per l'altro la velocità scende a un livello inferiore a quello che potrebbe essere il limite di soglia oltre il quale interviene il dispositivo che determina il crollo.
Poi, magari, per due o tre giorni non si riesce più ad avere la velocità necessaria all'intervento di tale dispositivo, ma non appena la velocità risale a 4-500 kb/s si ha di nuovo la sequenza di crolli, come è accaduto oggi.