...giustamente!
Con società di questo tipo la dignità sai dove va a finire? Non si occupano di finanza etica (ed anche qui...), si occupano di "macinare" utili.
I piani marketing precisi li fa anche Vodafone, pensate che la retention non faccia parte di essi? E le retention che fanno Wind, Tim e Tre non contano? Non parliamo poi di trasparenza e rispetto del cliente perchè, tenendo presente tutti gli ultimi accadimenti (e non mi voglio dilungare), sotto questo aspetto forse Vodafone è la più seria.
Quello che veramente manca è una sana concorrenza da libero mercato, quel genere di concorrenza che porta al ribasso delle tariffe per tutti. E soprattutto una organo di controllo degno di questo nome supportato da una legislazione valida e seria. Non quello che abbiamo noi in Italia.
Quoto, però occhio che sul sito è riportato che Pret a Porter è destinata ad una clientela business che sia intestataria (e ne faccia portabilità) di almeno 20 sim, quindi per noi poveri mortali è irraggiungibile.
La mia non vuole essere una polemica ma noto un velato attacco a Vodafone che, a mio giudizio, non ha motivo di essere.
Le retention fanno parte di una precisa strategia di mercato, mirata a quella piccola percentuale (non dimentichiamo che l'80 per cento della gente NON sa che tariffa usa) di clienti attenti alle tariffe, alle novità e che non esitano a cambiare gestore se la cosa è per loro più conveniente . Il significato delle retention secondo me non è "cerco di mantenere il cliente" bensì "cerco di non perdere i costi di interconnessione che quel cliente mi fa guadagnare". In quest'ottica la questione è leggermente diversa ma è sempre e comunque finalizzata allo scopo sociale di queste aziende: l'utile.