Il punto che ci divide é proprio questo, credo: dal momento che l'arte, a mio parere, deve provocare un sentimento positivo per dirsi tale, non può prevedere come fine ultimo elementi negativi, come la speculazione e/o la morte di un essere vivente.
Che al tempo delle piramidi o del nostro rinascimento importasse poco se, per fare una certa opera, occorresse un tributo di vite umane nel corso della realizzazione, é un segno dei tempi, nel senso che non possiamo rapportare la sensibilità odierna a quella di epoche lontane o lontanissime dalla nostra. Sinceramente penso che protestare, oggi, contro l' uccisione barbara di un toro per un film, mentre ieri si passava sotto silenzio ( o si "metteva in conto" senza preoccuparsi di evitare l'evento ) la morte di uomini per realizzare opere d'arte sia una delle ( poche ) evoluzioni della nostra epoca, poiché denota una maggiore sensibiltà.