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Originariamente Scritto da
veditu
non mi pare che nel decreto venga fatto espressamente riferimento a questa limitazione.
può essere probabilmente ricavato in via interpretativa.
cmq nella discussione ci siamo persi una cosa... che SKYPE rispetta la legge italiana perchè il credito lo restituisce :D
La vis polemica ci aveva tolto il controllo ma leggi qua... http://www.skype.com/intl/it/company.../tos_voip.html
Criteri di rimborso. È possibile richiedere, in qualsiasi momento, il rimborso del prodotto Skype non utilizzato o non scaduto o dell'eventuale credito Skype non utilizzato inviando la relativa richiesta all'Assistenza clienti. Non sono accettate richieste di rimborso presentate attraverso altri mezzi. Non saranno corrisposti rimborsi relativi a prodotti o credito non direttamente acquisiti online presso Skype (i voucher o le carte prepagate, per esempio, non sono rimborsabili), oppure relativi a membri del Pannello di controllo Business per il credito pagato dall'Amministratore del pannello di controllo.
Skype si riserva il diritto di rifiutare ripetute richieste di rimborso (più di una richiesta per ogni tipo di prodotto Skype).
Alla ricezione di una corretta richiesta di rimborso Skype rimborserà all'utente il saldo attivo del credito Skype. Nel caso in cui l'utente abbia utilizzato un importo inferiore a un euro (1 EUR) del credito Skype, questo verrà rimborsato interamente.
Alla ricezione di una richiesta di rimborso pervenuta secondo la modalità sopra indicata, Skype rimborserà l'utente su base proporzionale per il periodo non utilizzato di abbonamento a SkypeIn e/o alla Voicemail, a seconda del caso.
Tutti i rimborsi saranno corrisposti attraverso il metodo di pagamento originale utilizzato, o qualsiasi altro ragionevole metodo di pagamento che sarà determinato da Skype, e verranno inviati alla persona che ha inizialmente effettuato il deposito oppure il credito Skype dell'utente sarà regolato di conseguenza.
Inoltre, Skype rimborserà il saldo attivo nel caso di chiusura dell'account da parte dell'utente in conformità al presente contratto o nel caso di risoluzione senza giusta causa del presente contratto da parte di Skype.
Qualsiasi violazione da parte dell'utente delle condizioni che regolano i rimborsi determina la risoluzione del contratto.
Cmq imho Skype finché non compra numerazione italiani geografiche da rivendere non è soggetta alla nostra legislazione... che tra l'altro rispetta perfino meglio degli italiani.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
veditu
Quindi a tuo avviso l'unico criterio è la nazionalità della società o delle persone fisiche che stanno dietro a un sito?
E quali sono i criteri per determinare quale sia la "reggenza"?
PEnso sia un bel macello, qui si sta aprendo uno squarcio su una legislazione (non solo quella italiana, ma quelle del mondo nel 95% dei casi) che non è al passo con i tempi. Imho il primo caso su questa cosa rischierà di fare giurisprudenza su cosa considerare per determinare la "nazionalità" di un sito...
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Quindi se io lancio un'opa su Skype diviene soggetta al decreto Bersani anche se la società è lussemburghese? :blink:
Se la sede resta là no, cmq io parlavo di SITI. Qui si parla di una società che se non mi sbaglia addirittura è già una holding... cmq credo sia la concessione, totale o parziale (si pensi all'eventuale uso di numeri geografici italiani), a determinarne le regole
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Originariamente Scritto da
AndreA
PEnso sia un bel macello, qui si sta aprendo uno squarcio su una legislazione (non solo quella italiana, ma quelle del mondo nel 95% dei casi) che non è al passo con i tempi. Imho il primo caso su questa cosa rischierà di fare giurisprudenza su cosa considerare per determinare la "nazionalità" di un sito...
Andrea ci sono una serie di casi... e il diritto può essere bellamente applicato.
E la lingua utilizzata in un sito, benchè susciti la tua ilarità, è uno dei criteri forti che vengono utilizzati.
Se scrivo in Italiano è "come se" operassi in Italia... mi pare abbastanza evidente...
Invece il luogo in cui si trovano i server, l'utilizzo del .com o del .it (se non sbaglio sia questo sito che il tuo blog sono .com...) o la nazionalità della società (quello che tu individui come criterio principale) sono criteri deboli.
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Se la sede resta là no, cmq io parlavo di SITI. Qui si parla di una società che se non mi sbaglia addirittura è già una holding... cmq credo sia la concessione, totale o parziale (si pensi all'eventuale uso di numeri geografici italiani), a determinarne le regole
Quindi la nazionalità di una società dipende da dove si trova la sua sede?
Magari il diritto fosse così semplice...
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Originariamente Scritto da
AndreA
allora io in nome dell'irridentismo chiedo che il decreto bersani imperversi anche sul CAnton Ticino, i corsi e la costa dalmata :lol: :D
e non dimentichiamoci dell'Antica Repubblica di San Marino e del sacro Stato Citta' del Vaticano :crazy:
Bersani uber alles !!!!
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Originariamente Scritto da
veditu
Andrea ci sono una serie di casi... e il diritto può essere bellamente applicato.
E la lingua utilizzata in un sito, benchè susciti la tua ilarità, è uno dei criteri forti che vengono utilizzati.
Allora Tim in provincia di Bozen potrebbe farlo in tedesco e non seguire il decreto Bersani? Oppure domani porto all'AGCOM Swisscom? :D
No, seriamente la lingua è un parametro fino a un certo punto. Ovviamente io scherzo da una parte, ma tu non esagerare a tirare la coperta dall'altra che ci si scopre entrambi :P
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Se scrivo in Italiano è "come se" operassi in Italia... mi pare abbastanza evidente...
Anche per www.swisscom.ch, www.tms.sm, www.orange.ch, www.prima.sm, www.sunrise.ch? :rolleyes:
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Invece il luogo in cui si trovano i server, l'utilizzo del .com o del .it (se non sbaglio sia questo sito che il tuo blog sono .com...) o la nazionalità della società (quello che tu individui come criterio principale) sono criteri deboli.
Allora seriamente secondo te le aziende telefoniche sammarinesi o svizzere devono sottostare alla nostra legge? Imho le devono fare se vendono sotto concessione servizi agli italiani, non certo le loro prepagate o i vari callback (in questo caso - delle tessere internazionali via numeri 800 italiani e/o callback - sono quasi tra l'altro sono di lingua inglese, eppure imho molte di quelle società devono sottostare alle NOSTRE regole) se vendono se non di riflesso qua.
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Quindi la nazionalità di una società dipende da dove si trova la sua sede?
Magari il diritto fosse così semplice...
Guarda che è piu' seria come argomentazione la SEDE che la lingua.. e per fortuna non siamo diffusi come gli anglofoni o i francofoni altrimenti mi avresti chiamato in causa un Commowealth e dozzine di territori di oltremare :P
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AndreA, io non scherzo.
E' ovvio che un sito svizzero, sammarinese etc... possano utilizzare l'italiano pur rimanendo rivolti alla Svizzera, San Marino etc... Non lo metto in dubbio.
Però a me pareva si parlasse di Skype. E se tu mi dici che hanno tradotto Skype in Italiano per farlo utilizzare ai sammarinesi ho la vaga impressione che tu mi voglia prendere per il....... naso ;).
Se vuoi ti rispondo a tono. Skype è stato tradotto in Italiano per consentire alla comunità italiana residente in Lussemburgo di fare telefonate VoIP?
Ripeto: la sede è sicuramente uno dei criteri. Ma è ormai un criterio debole (tu che sei nel mondo del calcio dovresti ricordare il "caso Maradona e la sua società - toh proprio come Skype - con sede in Lussemburgo).
Tradurre un sito in Italiano per Skype significa volere "vendere" il proprio servizio al pubblico italiano... e così come se sono uno svizzero e voglio vendere un prodotto in Italia mi devo adeguare alla normativa europea altrettanto potrebbe essere richiesto a chi, dal lussemburgo, vuole vendere il proprio servizio in Italia.
Detto questo ripeto: se la Gillette tramite una controllata in Moldova apre un sito .com in lingua italiana dal quale regala rasoi a chi gli lascia i dati personali deve o non deve rispettare la normativa europea sul trattamento dati?
E lo stesso identico sito in moldavo?
E lo stesso identico sito in inglese?
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Originariamente Scritto da
veditu
AndreA, io non scherzo.
E' ovvio che un sito svizzero, sammarinese etc... possano utilizzare l'italiano pur rimanendo rivolti alla Svizzera, San Marino etc... Non lo metto in dubbio.
Però a me pareva si parlasse di Skype.
Allora il caso è chiuso, perchè Skype ti ha "ascoltato" :D Rispetta le disposizioni normative italiane eheh
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E se tu mi dici che hanno tradotto Skype in Italiano per farlo utilizzare ai sammarinesi ho la vaga impressione che tu mi voglia prendere per il....... naso ;).
Beh, io ho un sito italiano totalmente in inglese ed eppure è rivolto anche/soprattutto agli italiani. In questo caso la lingua non penso sia il cavallo di *****, quanto semmai la mia residenza... insomma si dice, come sempre la stessa cosa, ma ci perdiamo dietro al cavillo. La lingua usata è un fattore per determinarne diritti e doveri, ma non è l'unico parametro. Dico tutto questo, tra l'altro penso che in casi dubbi possa essere una cosa da avvocati per dimostrare il bianco o il nero della situazione :D
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Se vuoi ti rispondo a tono. Skype è stato tradotto in Italiano per consentire alla comunità italiana residente in Lussemburgo di fare telefonate VoIP?
Potrebbe anche essere, guarda questo sito BELGA rivolto a utenti belgi ed italiani (con tanto di passaporto tricolore): www.chiama.be
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Ripeto: la sede è sicuramente uno dei criteri. Ma è ormai un criterio debole
Beh anche la lingua non è che sia la chiave di volta... :D
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Tradurre un sito in Italiano per Skype significa volere "vendere" il proprio servizio al pubblico italiano...
aspetto la Cassazione, poi magari posso concordare al 100%... per ora resto a un cauto 60/70% :P