In Italia la giustizia civile è troppo lenta (nei primi due anni la durata media è di circa 7 anni) e il numero dei nuovi procedimenti è sempre inferiore al numero di procedimenti definiti (un "deficit" strutturale). E una giustizia lenta è comunque ingiusta.
Questa lentezza, in relazione al mondo delle imprese, produce effetti anticompetitivi e disincentiva investimenti dall'estero (in Italia - ad esempio - per recuperare un credito ci vogliono almeno 4 anni, in Francia 1 anno).
La priorità deve essere data alla riduzione della durata delle cause.
In Italia, per una lunga serie di fattori, abbiamo un tasso di litigiosità altissimo e ogni anno si fanno più cause di quelle che la "macchina della giustizia" riesce a smaltire.
Ciò premesso bisogna cercare di trovare delle soluzioni.
Tra le soluzioni adottate da questo governo ci sono:
- l'imposizione di un tentativo obbligatorio di conciliazione per "diminuire" il numero di cause (ne abbiamo parlato in un altro thread)
- allargamento della competenza dei giudici di pace (portata a 5.000euro dai precedenti 2.500euro)
- aumento delle spese processuali ed eliminazione delle esenzioni (vedi "ricorsi" contro le multe)
- la modifica di una serie di norme procedurali
Il "pacchetto" di queste tre misure "a costo zero" ha come finalità la riduzione del contenzioso e l'abbreviamento della durata dei procedimenti.
Io terrei questi tre aspetti ben distanti dalle altri due aspetti che tu hai introdotto (class action e c.d. processo breve).
Poi se la vuoi mettere sul piano politico - ma non credo tu lo voglia fare, dato che è vietato dal regolamento - pure Bersani nel corso della scorsa legislatura ha aumentato le spese processuali.
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In linea generale, condivido quanto scritto da Winston, ma questo potrebbe far partire un (inutile) flame. Preferisco quindi spostare la questione su un piano "tecnico".