In Italia la giustizia civile è troppo lenta (nei primi due anni la durata media è di circa 7 anni) e il numero dei nuovi procedimenti è sempre inferiore al numero di procedimenti definiti (un "deficit" strutturale). E una giustizia lenta è comunque ingiusta.
Questa lentezza, in relazione al mondo delle imprese, produce effetti anticompetitivi e disincentiva investimenti dall'estero (in Italia - ad esempio - per recuperare un credito ci vogliono almeno 4 anni, in Francia 1 anno).
La priorità deve essere data alla riduzione della durata delle cause.
In Italia, per una lunga serie di fattori, abbiamo un tasso di litigiosità altissimo e ogni anno si fanno più cause di quelle che la "macchina della giustizia" riesce a smaltire.
Ciò premesso bisogna cercare di trovare delle soluzioni.
Tra le soluzioni adottate da questo governo ci sono:
- l'imposizione di un tentativo obbligatorio di conciliazione per "diminuire" il numero di cause (ne abbiamo parlato in un altro thread)
- allargamento della competenza dei giudici di pace (portata a 5.000euro dai precedenti 2.500euro)
- aumento delle spese processuali ed eliminazione delle esenzioni (vedi "ricorsi" contro le multe)
- la modifica di una serie di norme procedurali
Il "pacchetto" di queste tre misure "a costo zero" ha come finalità la riduzione del contenzioso e l'abbreviamento della durata dei procedimenti.
Io terrei questi tre aspetti ben distanti dalle altri due aspetti che tu hai introdotto (class action e c.d. processo breve).
Poi se la vuoi mettere sul piano politico - ma non credo tu lo voglia fare, dato che è vietato dal regolamento - pure Bersani nel corso della scorsa legislatura ha aumentato le spese processuali.
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In linea generale, condivido quanto scritto da Winston, ma questo potrebbe far partire un (inutile) flame. Preferisco quindi spostare la questione su un piano "tecnico".
Ultima modifica di veditu; 15/12/2009 alle 18:22
- Devi avere fiducia in me. - - Fiducia? Emiliy, sono un avvocato. Io fondo la mia vita sulla mancanza di fiducia negli altri. - (Duchesne) la "concorrenza perfetta" e' un concetto relativo; dipende dal punto di vista. Dal punto di vista di chi vende e' quando ci si divide il mercato.
Io sono il primo per la riduzione dei furbi, ma mi pare una certa dicotomia tra il dire e il fare.
Per le multe più salate, ossia quella ad alta incidenza di litigiosità dei "furbetti del pedale", 30 o 70 euro non cambia niente. In realtà cambia molto per un'altra parte del pacchetto, i più deboli che si trovano - al di là del giudice di pace - a dover combattere anche la probabile sparizione di alcuni difensori civici che nell'Italia rurale (a prop esiste ancora, non sono pochi i cittadini a dozzine se non centinaia di km dalla sede di un tribunale vicino) lasceranno spazio libero invece ai non meno antipatici "furbetti delle aule forensi" (per la serie un avvocato per la vita e anche per le cazz.te) indispensabili anche contro la PA.. vedasi Il Tempo - Roma - Ma il governo vuole eliminarli del tutto
se la strada è quella detta da veditu ne sono felice, ma vedo diverse deviazioni in strade così tortuose che forse il tragitto verso la meta è difficile quasi come quello precedente.
Sicuramente 30€ non saranno un impedimento alla tutela giurisdizionale, ma limiteranno i furbetti dal ricorso facile (o super facile).
Senza contare che se diminuiscono i ricorsi diminuisce pure la spesa dello Stato per i Giudici di Pace, che non fa mai male.
Se poi ci decidessimo ad assumere cancellieri e magistrati e ad applicare l'informatizzazione dei tribunali, sarebbe ancora meglio. Oltretutto pare che i progetti pilota per l'informatizzazione, che comunque stanno dando buoni risultati, verranno abbandonati.