iPhone e privacy
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iPhone e privacy

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  1. #1
    Partecipante Logorroico L'avatar di Marco Yahoo
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    Citazione Originariamente Scritto da Ramses Visualizza Messaggio
    Basta, con un Iphone jailbreakkato, andare in ssh a modificare una riga di file...

    Più semplice ancora di quanto prevedevo!

    Caro Ramses, "più semplice" per chi???
    Per gli smanettoni come te, forse...
    E per la stragrande maggioranza degli utenti, che non ha la più pallida idea di cosa significhi "jailbrekkare" e tantomeno come si faccia??????
    Ne vogliamo parlare???
    Perchè cercare di giustificare a tutti i costi una simile indecente omissione, pensando che sia tutto risolvibile con rimedi che non sono realisticamente alla portata di tutti, quando la soluzione più ovvia sarebbe stata quella di fornire un apparecchio "aperto"?

  2. #2
    Partecipante Logorroico L'avatar di Marco Yahoo
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    Copio ed incollo un altro articolo sulla questione della privacy negli iPhone, per ampliare gli spazi di riflessione sull'argomento:

    Stefania Panza per LiberoMercato

    Per i tecnici e gli appassionati di tecnologia, la notizia del “Kill Switch” sull’iPhone della Apple non è certo un fulmine a ciel sereno. E nemmeno il primo, di fulmine, se ben si va a cercare nelle maglie della storia di questo secolo votato alla tecnologia. Non è passato molto tempo, infatti, da quel 2005 in cui fu la Sony Vaio a essere “beccata”per aver installato programmi che gli permettevano di interagire con tutti i computer venduti nel mondo. All’insaputa degli utenti, ovviamente. Stavolta, a essere pizzicata, è stata la Apple. Abbiamo chiesto a Fabio Ghioni, mago della tecnologia, coinvolto nella vicenda di spionaggio di Telecom Italia, cosa ne pensa.
    «I telefonini sono terminali a tutti gli effetti, alla stregua dei computer, e aver installato software di cui non si conoscono le potenzialità apre scenari inquietanti e senza confini».

    Cioè?
    «Oltre a controllare software illegali o non coperti da copyright, che so, si potrebbe avere accesso ad altri dati tramite un server, a cui non si sa quali terminali siano collegati. E si potrebbe scaricare di tutto: i numeri che vengono chiamati, se vengono spediti sms o mms, email, a chi, in che periodi. La versione ufficiale della possibilità da parte della casa madre di scaricare “applicazioni non autorizzate” non sta molto in piedi.
    Magari l’utilizzo è solo a livello statistico, ma certo non è una prassi che si possa definire legale, dato che chi detiene il telefono non ne è a conoscenza. Ritengo che il consumatore debba sempre essere informato. Se la versione sostenuta dalla Apple é veritiera, lo si potrebbe sapere solo se l’azienda fosse così disponibili da divulgare il codice sorgente del sistema operativo».

    Ma come fa la Apple a riconoscere i telefoni sulla rete?
    «Attraverso una sorta di numero magico, il codice identificativo del telefono, di cui ogni apparecchio, è dotato in fase di costruzione e che, oltre a permettere all’apparecchio di funzionare, ci dice quali sono i software installati e quindi le funzionalità del cellulare. Serve al costruttore per identificare il telefono ogni volta che serve per farci una qualsiasi operazione sopra. Certamente la Apple, in fase di costruzione dell’iPhone, aveva già previsto l’installazione del software ora sotto accusa. Con quel numero in mano si scoprono le falle nella sicurezza, le vulnerabilità. La possibilità di poter controllare a distanza ogni iPhone venduto e utilizzato, ha margini di discrezionalità un po’ troppo ampi…Quando accadde
    alla Microsoft, noi del mestiere sapevamo che non poteva essere un caso».

    Davvero non è un caso?
    Beh, fra tecnici si sa che funziona così. Jonathan Zdziarsk ha scoperto per caso una serie di applicazioni non autorizzate dell’iPhone, ma non avendo il famoso codice, non sa quale sia la lista completa di programmi installati, e quindi nemmeno cosa fanno e a cosa servono».

    Il confine tra le ragioni commerciali o politiche e la privacy sembra sia molto labile…anche se si pensa al fatto che per un iPhone si possono spendere fino a 400 dollari…
    «Sì. In teoria la casa madre, il costruttore, fa le verifiche per evitare la pirateria o anche solo per farsi pagare i software che poi va a installare, e che costano parecchio. Ma chi stabilisce quale sia il limite e che non si vada oltre? Quelli dell’iPhone, come di altri affini, sono segreti industriali, non sono open source ma visto che poi si sconfina sempre nella violazione della privacy….»

    Giusto. Come la mettiamo con la privacy? Quale la soluzione?
    «Per avere la certezza di cosa possa fare un costruttore o un distributore, sarebbe necessaria l’istituzione di una commissione indipendente che possa esaminare ogni tanto il software. Per sapere, pro-democrazia, se è tutto in regola».

  3. #3
    Partecipante Scassamarroni L'avatar di Ramses
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    Citazione Originariamente Scritto da Marco Yahoo Visualizza Messaggio
    Caro Ramses, "più semplice" per chi???
    Per gli smanettoni come te, forse...
    E per la stragrande maggioranza degli utenti, che non ha la più pallida idea di cosa significhi "jailbrekkare" e tantomeno come si faccia??????
    Ne vogliamo parlare???
    Perchè cercare di giustificare a tutti i costi una simile indecente omissione, pensando che sia tutto risolvibile con rimedi che non sono realisticamente alla portata di tutti, quando la soluzione più ovvia sarebbe stata quella di fornire un apparecchio "aperto"?
    Lungi da me difendere Apple, ci mancherebbe!!

    Solo che a me piace fare ragionamenti semplici.

    A - Chi ha un Iphone sbloccato (ce ne sono una marea e tantissimi se lo sono fatti da soli grazie a Zibri e al Dev TEam) potrebbe avere problemi, visto che Apple potrebbe decidere di bloccare le apps turate giù da installer o Cydia. Soluzione? Semplicissima per chi ha già sbloccato il telefono. Solo cambiare una riga di un file.

    B - Chi non sa che cos'è il jailbreak, è perchè ha un Iphone 3g e siccome può solo comprare applicazioni vendute da Apple non ha NULLA da temere.

    Semplice no??

    Diverso è il discorso sulla moralità, sul fatto che giocano sporco, sul fatto che non hanno avvertito.
    Ricordiamoci che non sono i primi e non saranno neanche gli ultimi. l che non li giustifica (ci mancherebbe pure!) ma se dovessimo vedere tutte le storie simili conosciute e ancora sconosciute nel campo dell'informatica...

    Hai mai pensato che una stupidaggine (per me utile) come "Aggiornamento Software" di Apple o la pari "Windows Update" per poter vedere che cosa hai da aggiornare... deve vedere che cavolo ci hai installato?? E' giusto? E' sbagliato? Lede la privacy??? Secondo me sì, ma li ne siamo tutti a conoscenza e ci va bene perchè tutto sommato è utile.

    Forse se Apple avesse fatto la stessa cosa ma avvertendoci PRIMA, sarebbe stato diverso... comunque il mondo è fatto così e molti di quelli che si incazzano (escludendo Erikrm perchè lo conosco molto bene ) sono i primi a scaricare l'impossibile col P2P...

    C'est la vie

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  4. #4
    Partecipante Logorroico L'avatar di Marco Yahoo
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    Citazione Originariamente Scritto da Ramses Visualizza Messaggio
    escludendo Erikrm perchè lo conosco molto bene
    Aggiungine un altro: ME!!!

    A proposito dell'aggiornamento software, sto tenendo in caldo una domandina che ho giustappunto intenzione di postare nella sezione Mac...

  5. #5
    Partecipante Grafomane L'avatar di erikrm
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    Cool

    Citazione Originariamente Scritto da Ramses Visualizza Messaggio
    ...molti di quelli che si incazzano (escludendo Erikrm perchè lo conosco molto bene ) sono i primi a scaricare l'impossibile col P2P...

    C'est la vie

    Hehe, grazie!!
    In effetti non scarico in P2P... salvo cose talmente vecchie che non si riescono a trovare in altro modo... comunque preferisco sempre non scaricare illegalmente! Chi mi conosce, come Ramses, sa bene il perché.

    Massimo
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