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Citazione Originariamente Scritto da dragone76 Visualizza Messaggio
Scusate ma avete letto questa intervista?

MONDO3 – Intervista a Vincenzo Novari

Questa frase :
Rete che comunque, al di là dei lavori che dicevamo, trova molti clienti insoddisfatti per la lentezza di internet mobile: “E’ vero. Fino a poco tempo fa la capacità non era un nostro problema mentre oggi lo è. Perché? Perché ho 10.000 clienti che con il P2P mi assorbono la stessa capacità degli altri 850mila"

Ma che cagata è? Il p2p non funziona con la rete 3g, almeno a me.


Dragone
il P2P non funziona a nessuno. La rete è nattata, quindi le porte in ascolto non si possono aprire e il mulo e i torrenti vanno in maniera esasperatamente lenta.

Sorprende invece che in un’intervista si dicano certe cose. E' immaginabile che lo si faccia sapendo di essere molto lontani dalla realtà, ma se per caso non se ne è al corrente sarebbe meglio ripensare al proprio ruolo, dato che si dirigerebbe un'azienda senza nemmeno avere presente come funziona.

Il fatto è che si ritiene molto comodo dare la colpa di tutto a chi scarica, dato che in Italia, paese in cui "soltanto il 20 per cento della popolazione adulta possiede gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi in una società contemporanea“ [cfr. “La competenza alfabetica in Italia. Una ricerca sulla cultura della popolazione” (Franco Angeli 2000); “Letteratismo e abilità per la vita. Indagine nazionale sulla popolazione italiana” (Armando editore 2006)], l'unica cosa che si sa di internet riguarda il P2P, o meglio la "pirateria". Grazie alla disinformazione condotta da quando la rete è una realtà, voluta da una classe dirigente che si batte per tenere il più possibile il paese nell'arretratezza, della quale con uscite del genere si mostra di voler entrare a far parte nelle file di testa.

Non è tanto per la bugia in sé stessa, talmente palese da non meritare commenti, quanto per la sfrontatezza di persone convinte di essere così furbe da poter far passare tutti gli altri da cretini, oltretutto con grave mancanza di rispetto. Viceversa, assumendo posizioni tanto improbabili si fa solo una figura pessima, palesando in primo luogo mancanza di dignità e di amor proprio.

Una sorpresa, o meglio uno sgomento ancora più grande lo desta il fatto che nessuno abbia fatto notare la scarsa verosimiglianza delle tesi che si vorrebbero sostenere, e in fase di intervista non si sia prodotta l'unica domanda degna di essere formulata, autocondannandosi a fare una figura ancora meno dignitosa.
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Almeno le domande riguardanti la cessione di parte del traffico in rete ad altri gestori, o le migliaia e migliaia di iphone e smartphone che di banda ne assorbono in misura considerevole, e ipotizzabilmente non così dissimile da quella delle chiavette, si sarebbero potute fare.
Ma forse si aveva paura di dare fastidio, oppure di inimicarsi il potente di turno, che con tanta magnanimità aveva accondisceso a entrare in comunicazione, sia pure indiretta, con i comuni mortali che pagano le fatture da cui si traggono lauti stipendi.
Oppure chissà, forse domande e risposte erano già prefissate, senza possibilità di deroga. Quelle però, in gergo giornalistico, non si chiamano interviste, bensì marchette.
Se invece, come è legittimo dubitare, siamo di fronte a un documento diramato dalla direzione generale e fatto passare da intervista, trattasi anche di velina. Che non è quella di Striscia, ma l'indicazione diramata giornalmente dal Minculpop durante il ventennio, alla quale chiunque volesse mantenersi il tesserino da giornalista doveva attenersi. Non a caso l'Ordine nacque proprio allora.

L'apoteosi è però al termine, dove i frequentatori del sito sono accusati di "distorsione della realtà".
Possibile avere un senso della misura, ma soprattutto del ridicolo così poco sviluppato?
In psicologia questo fenomeno si definisce come proiezione sugli altri delle proprie azioni. Pazienza se oggi è una delle meschinerie più in voga, soprattutto a livello politico: farne a meno non fa certo male alla propria credibilità.

Mi chiedo: era poi così difficile dire scusateci, abbiamo toppato alla grande, con il triplicare il monte ore e con gli iphone, adesso vedremo di metterci riparo?
Magari con la collaborazione dei clienti, che certo non si sarebbero tirati indietro.

In sostanza, si è perduta un'ottima occasione per fare bella figura, sia pure dopo aver causato un disagio pesante e prolungato. D'altronde è evidente che aziende di cui è palese il disinteresse dall'offrire servizi di livello accettabile, non possano esprimere altro se non responsabili allineati alla loro politica commerciale.


Nota bene:

ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è puramente casuale.