Non mi posso certo complimentare ne' per il senso civico ne' per quello verso la comunità. Tra l'altro l'esempio "eclatante" di una cosa ingombrante è la punta dell'iceberg dell'inedia civica che troppo coinvolge i nostri connazionali. Escluso che per il frigorifero esiste la pratica di recupero dell'azienda partecipata e/o ente locale corrispondente per l'intercettazione e lo smaltimento di tali rifiuto per le cose ritrovate la legge è molto chiara e semplice.
Il Codice civile spiega esattamente come procedere quando si ritrova casualmente una cosa mobile: chi trova una cosa mobile deve restituirla al proprietario e, se non lo conosce, deve consegnarla senza ritardo al sindaco del luogo in cui l’ha trovata, indicando le circostanze del ritrovamento. Il sindaco poi rende nota la consegna per mezzo di pubblicazione nell’albo pretorio del comune, da farsi per due domeniche successive e da restare affissa per tre giorni ogni volta.
In pratica tutta questa procedura sarà verosimilmente gestita attraverso un’ordinanza comunale: mentre in un primo Comune il
sindaco incarica la polizia municipale di gestire le cose ritrovate, in un altro potrà essere istituito un apposito ufficio “oggetti smarriti”. I vari regolamenti potranno anche differire riguardo alle cose deperibili.
Sempre secondo il Codice civile, dopo un anno dall’ultimo giorno della pubblicazione, la cosa ritrovata passa nella proprietà del ritrovatore, se il proprietario non si è presentato. Se le circostanze hanno richiesto la vendita della cosa, il prezzo della stessa passa al ritrovatore. Sia il proprietario che il ritrovatore dovranno far fronte alle spese occorse.



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