Accordi sulle bollette mensili: ispezioni della Guardia di Finanza nelle sedi degli operatori telefonici
Le ispezioni, effettuate su richiesta dell’Antitrust, riguardano possibili intese restrittive della concorrenza per quanto riguarda la fatturazione mensile delle bollette
Possibili accordi restrittivi della concorrenza sulla fatturazione mensile delle bollette. Per questo il Nucleo speciale antitrust della Guardia di finanza, su richiesta dell'Agcom, sta svolgendo un'attività ispettiva presso i principali operatori di telefonia fissa e mobile ed anche presso la Assotelecomunicazioni di Roma. La notizia è stata battuta dalle agenzie intorno alle 13 di giovedì.
Bollette telefoniche, ispezioni a tappeto della Finanza. Ed ora l'Antitrust aprirà un'istruttoria: possibili intese vietate
I militari del Nucleo speciale si sono presentati anche nella sede di Assotelecomunicazioni, l'associazione confindustriale che rappresenta tutti gli operatori
Il Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza bussa alla porta delle principali società della telefonia fissa e mobile. I militari si sono presentati anche nella sede di Assotelecomunicazioni, l'associazione confindustriale che rappresenta tutte le società del settore. Le ispezioni avvengono su richiesta del Garante dei consumatori, l'Antitrust appunto.
Dopo gli esposti delle associazioni dei consumatori, il Garante vuole accertare se le diverse società abbiano sottoscritto accordi nell'ombra sulla fatturazione delle bollette, che ridiventerà mensile, e sugli aumenti tariffari.
Il 24 gennaio, quando hanno annunciato il ritorno alla tariffazione solare (mensile) a partire da aprile, Tim e Vodafone hanno anche dato conto di aumenti dell'8,6 per cento delle tariffe su base annua.
L'annuncio contemporaneo di Tim e Vodafone ha fatto scattare nei consumatori del Codacons "il sospetto è che possa configurarsi un cartello tra società per ridurre la concorrenza a tutto danno dei clienti. Per questo motivo, il Codacons ha presentato un esposto all'Antitrust", scrive l'associazione consumatori.
Il dubbio del Codacons è condiviso dal Partito democratico (in una nota a firma di Alessia Morani, Simona Malpezzi, Stefano Esposito e Alessia Rotta), che pure annuncia esposti al Garante per le Comunicazioni (l'AgCom) e appunto al Garante dei consumatori, l'Antitrust.
Le ispezioni, in ogni caso, hanno interessato anche Fastweb e WindTre. L'entrata in scena deu finanzieri lascia intendere che l'Antitrust aprirà una formale istruttoria, cioè un processo d'accusa, sul caso.
Continua il pressing sulle società telefoniche a poche ore dalla sentenza del Tar del Lazio che indica come corretta la sola bolletta a cadenza mensile. Il Tar, nella sua sentenza, ha anche congelato i rimborsi che l'AgCom pretende in favore dei clienti, costretti a subire la fatturazione ogni 28 giorni.