Agcom: stop a operatori di telefonia No alla fatturazione ogni 28 giorni
Bolletta sia mensile, pronte sanzioni
L’autorità per le Comunicazioni avvia procedimenti contro Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb per la fatturazione ogni 28 giorni (4 settimane). «Si torni alla fatturazione mensile per garantire confronto tra prezzi e diverse offerte»
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha deciso di avviare procedimenti sanzionatori nei confronti degli operatori telefonici Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb per il mancato rispetto delle disposizioni relative alla cadenza delle fatturazioni e dei rinnovi delle offerte di comunicazioni elettroniche. Gli operatori di hanno modificato la cadenza della tariffazione su 4 settimane invece che la canonica bolletta mensile (guadagnando con questo una «mensilità»: 13 tariffazioni annuali invece di 12). L’esigenza della confrontabilità
Al fine di garantire massima trasparenza e confrontabilità dei prezzi vigenti — spiega l’Agcom in una nota — nonché il controllo dei consumi e della spesa garantendo un’unità standard (mese) del periodo di riferimento delle rate sottostanti a contratti in abbonamento per adesione, con la delibera 121/17 l’Autorità aveva stabilito nel marzo scorso che per la telefonia fissa e per le offerte convergenti l’unità temporale per la cadenza delle fatturazioni dovesse avere come base il mese. Al termine delle verifiche effettuate da Agcom, è risultato che gli operatori menzionati non hanno ottemperato alla delibera dell’Autorità. Pertanto Agcom sta valutando l’adozione di ulteriori iniziative, anche per evitare che le condotte dei principali operatori di telecomunicazioni possano causare un effetto di «trascinamento» verso altri settori, caratterizzati dalle stesse modalità di fruizione dei servizi.
L’effetto contagio
Nello specifico, anche operatori di tv a pagamento (tra cui Sky) hanno modificato sulle 4 settimane la cadenza della fatturazione. «Ciò dimostra che c’è una vera e propria insofferenza alle regole da parte degli operatori di telecomunicazione — commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale dei Consumatori —. Attendevamo questa decisione di Agcom e la accogliamo con favore segnalando però che le sanzioni in Italia hanno un basso effetto deterrente». L’Unione nazionale dei Consumatori ha lanciato una campagna, a cui hanno aderito già 5mila persone, per sensibilizzare i consumatori e il governo sulla necessità di ripristinare le regole della fatturazione ad un mese. Anche «per prevenire il rischio contagio che si stava già estendendo ai broadcaster televisivi» e perché anche alle utilities. «Si tratta di un pesante choc nel bilancio delle famiglie con rincari in media dell’8%», aggiunge Dona. Ora si attende un colpo da parte del governo. Perché per impedire la fatturazione a 28giorni basterebbe un provvedimento inserito nella legge di Stabilità.
14 settembre 2017 (modifica il 14 settembre 2017 | 14:51)