Addio Reneé Longarini, signora di "Portobello"
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Addio Reneé Longarini, signora di "Portobello"

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  1. #1
    Partecipante Mistico L'avatar di M@rco
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    Citazione Originariamente Scritto da A.M.C. Visualizza Messaggio
    Col tempo il 'popolaccio' si e' preso una terribile rivincita nei confronti di quest'uomo...ma questa e' un'altra storia...
    Solo queste tue ultime righe fanno capire come sia meglio non commentare certe affermazioni.


  2. #2
    Partecipante Magico
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    Red face

    Da molti anni ormai sul mio comodino c'e' un libro:i 'Sonetti' di Giuseppe Gioacchino Belli.
    Per chi non lo conoscesse,il Belli fu un poeta dialettale romanesco che visse nella Roma del Papa-re in pieno ottocento.
    La caratteristica principale della poesia del Belli e' la satira.
    Santi e diavoli,vizi privati e pubbliche apparenti virtù,debolezze e piccole miserie umane:la satira tritura tutto,rendendola materia di derisione e di amara ironia.
    Quel mio tanto esacrato ''popolaccio'' e' solo una libera traslazione linguistica del mio amato Belli,libera si ma che non travisa assolutamente il suo spirito arguto,amaro e sagace.
    Il popolo e'-in lui-un coacervo di furbizia innocente e immoralità fanciullesca che ha-ai suoi occhi-una sola causa:l'ignoranza e la miseria in cui versano,colpevolmente abbandonati dai 'signori' e dalla loro prepotenza ed alterigia,pronti ad usare quel popolo per i propri fini o semplicemente per continuare a dominarlo.
    Dietro tutto i miei paradossi(a che serviranno mai le virgolette in questa nostra lingua?)c'era un omaggio sincero per coloro che vivono e muoiono senza lasciare un nome o una traccia,a modo mio,nello sberleffo di chi ha timore di versare una lacrima...
    Se per i baroni di Charlus e' esistito Proust,per i 'mastro Titta' c'è stato il Belli a dar loro l'immortalita'...

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