Si, scusami la sincerità, ma le tue parole - secondo me - sono rancorose ed offensive, espressione di una cultura ( meglio pseudo-cultura, poiché la cultura è una cosa seria ) radical-chic che disprezza per principio tutto ciò che è autenticamente popolare, come lo fu senz'altro la trasmissione di Tortora. Che, attenzione, non era fatta solo di "pappagalli e cori alpini" ma illustrava con garbo ed eleganza l' Italia della provincia, con le sue genialità, con le sue speranze, con le sue aspettative. Che parlava del problema della droga, delle persone separate, dei diversamente abili, dei transessuali quando in tv imperversavano solo canzonette e quiz di Mike Bongiorno ( con tutto il rispetto, per carità ). C'era più Italia in una puntata di Portobello che in 20 tomi di sociologia ! Io non credo che si ponesse in contraddizione con l'atmosfera degli anni '70 ( che non fu tutta positiva come tu sembreresti pensare: basta ricordare il terrorismo e l' insicurezza generale, oltre alla crisi economica ), semmai ne veniva a colmare un vuoto: la necessità di ripensare all' individuo, alla vita di tutti i giorni, alle storie che ti potevano capitare e non ai massimi sistemi. Io non vedo tutto ciò come un delitto, come una colpa: la differenza tra il tuo pensiero ed il mio è sopratutto questa. Il "popolaccio deforme" che tu aborri è ,per me, una umanità varia la cui storia mi interessa molto più di tante costruzioni mentali, adorate da certi intellettuali degli anni '70 ( "cattivi maestri" in molti casi ) . Dire, poi, che il dramma di Tortora, carcerato ingiustamente e portato a morte precoce, sia una vendetta del "popolino deforme" contro il "mostro" è affermazione che mi lascia assolutamente basito. A parte il fatto che il problema delle carcerazione preventiva dovrebbe interessare un po' tutti, ma ricordo che - anche in quell' occasione - Tortora dimostrò coerenza e sensibilità, allorquando - eletto deputato al parlamento europeo - rinunciò ( contro il parere dei propri colleghi che non esitarono a parlare di "persecuzione" ) all' immunità parlamentare e si dimise per tornarsene agli arresti. Il fatto è che il "popolino deforme" non trovò vendetta ( e, poi, di che doveva vendicarsi ? ), ma un motivo di preoccupazione in più, espresso nella domanda " e se capitasse a me che non sono neppure un personaggio famoso come mi andrebbe a finire" ? Ma, si sa, gli intellettuali degli anni '70 non badavano a queste bazzecole....