Trenitalia, disabilità e disumanità - Pagina 3
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Trenitalia, disabilità e disumanità

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  1. #1
    Partecipante Logorroico L'avatar di valeriol
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    Citazione Originariamente Scritto da gioi Visualizza Messaggio
    L'Italia è piena di "articolisti" pronti a denunciare questo o quell'episodio, e di conseguenza a scandalizzarsi... basta solo che non debbano essere loro a metter mano al portafogli (o a doversi sporcare le mani)...
    Questo è qualunquismo, peggiore del pietismo. Non so se lei si è degnato di controllare, ma l'articolista è una persona ben rispettata e per bene (lo conosciamo piuttosto bene a Prato visto che circola da queste parti). Se il presupposto del commento è la malafede, vedo difficile confrontarsi su qualunque argomento della vita sociale eccezion fatta per la propria quotidiana. Mi scusi, ma trovo questa presa di posizione poco utile a ogni sviluppo della discussione in qualunque ambito.
    Valerio L.
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  2. #2
    Partecipante Logorroico L'avatar di gioi
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    Citazione Originariamente Scritto da valeriol Visualizza Messaggio
    Questo è qualunquismo, peggiore del pietismo. Non so se lei si è degnato di controllare, ma l'articolista è una persona ben rispettata e per bene (lo conosciamo piuttosto bene a Prato visto che circola da queste parti). Se il presupposto del commento è la malafede, vedo difficile confrontarsi su qualunque argomento della vita sociale eccezion fatta per la propria quotidiana. Mi scusi, ma trovo questa presa di posizione poco utile a ogni sviluppo della discussione in qualunque ambito.
    Capisco, perché invece invitare qualcuno a "chiudere un occhio sul regolamento" è un comportamento civile e costruttivo... soprattutto alla luce del fatto che alla persona in questione il "chiudere un occhio sul regolamento" non comportava (a lui no!) alcuna conseguenza.

    Per quanto mi riguarda l'articolista in questione può essere anche un candidato al premio Nobel per la pace, ed essere in odore di santità, ma in quest'occasione non s'è dimostrato molto diverso da chi, per voler fare un esempio, vedendo un vigile che fa una multa per divieto di sosta alla propria macchina, chiede se è possibile "chiudere un occhio". Ed il fatto che non fosse ad invocare clemenza per sé non vuol dire nulla.

    è fin troppo facile denunciare lo schifo di mondo in cui viviamo!

    Però non sia mai che siamo propositivi (nel concreto) su come migliorarlo!
    Programming today is a race between software engineers striving to build bigger and better idiot-proof programs, and the universe trying to build bigger and better idiots. So far, the universe is winning.
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  3. #3
    Partecipante Mistico L'avatar di fabryrc
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    vergogna a trenitalia!!!!

  4. #4
    Partecipante Magico
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    Specifico che non intendo riferirmi ad uno specifico episodio:chiunque viaggia spesso in treno ne potrebbe citare diecine.Ciò che mi sembra importante e che vorrei sottolineare e' questo:la nostra società e' divisa sempre più in due sole categorie di persone:coloro che pagano il biglietto(qualsiasi possano essere le motivazioni)e coloro che quel biglietto non lo pagano(qualsiasi possano essere le motivazioni).Ognuno di quelli che appartiene alla prima categoria,ha il terrore di poter far parte un giorno vicino o lontano di coloro che fanno parte della seconda...come chiedere loro allora partecipazione o solidarietà?Resta il silenzio che significa una sola cosa:paura,paura e ancora paura...

  5. #5

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    allora, com'era ovvio, il giornalista ha "romanzato" un po' il tutto per colpire il lettore

    pare che non tutti siano stati poi indifferenti, e che anche tra i ferrovieri qualcuno di meno "ligio" al regolamento ci sia stato:

    http://www.repubblica.it/2009/12/sez.../fs-scuse.html

    fermo restando tutto il disprezzo per chi si dimostra privo di rispetto per gli altri

  6. #6
    Il Sire L'avatar di AndreA
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    più che altro potrebbero non aver seguito passo passo gli avvenimenti successivi (vista la "scontrosità" con la controlloressa) ->
    "Sono uno dei passeggeri che si trovava accanto al ragazzo nel 'famigerato' viaggio - si legge in uno dei commenti -. Mi permetto di rettificare l'articolo (...). E' vero, la ragazza e i due agenti della Polfer saliti alla stazione di Foggia si sono rivolti al giovane rumeno con toni francamente evitabili, ma parlare dell'indifferenza dell'intero vagone è assolutamente scorretto - conclude -. Su richiesta della ragazza è infatti intervenuto un altro controllore e il suo comportamento è stato ineccepibile. Ha evitato che il ragazzo disabile pagasse la tratta precedente (a suo rischio) e si è impegnato personalmente a comprargli il biglietto con la modalità self service senza ulteriori sovratasse"

  7. #7

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    Io la vicenda la ho percepita in modo differente, secondo me (perchè è quello che avrei fatto io) non è tanto la questione sul "chiudere un occhio" e non fargli pagare il biglietto (che poi tale biglietto il ragazzo lo voleva pagare...) ma la questione si pone sull'educazione e sulla cortesia nella richiesta.

    Anche io uso parecchio il treno ed ovviamente incontro personale di bordo cortese e personale scortese e questo lo capisco! Il fatto è che se si chiedono le cose con scortesia (o addirittura si intimano) è ovvio che la risposta sarà anch'essa meno cortese... In questo caso la "controlloressa" si è rivolta con scontrosità ed ha continuato a farlo ed è per questo (IMHO) che il giornalista si è indignato ed ha deciso di scrivere l'articolo!

    La maleducazione delle parti in gioco più l'ingiustizia (nel finale) hanno fatto scoppiare la bolla, semplicemente quello e non il non voler "chiudere un occhio" hanno indignato il giornalista!

    Tantopiù in quanto una persona disabile (da quato ricordo del regolamento) ha diritto ad una assistenza a bordo (e durante l'imbarco e lo sbarco) che palesemente non sono non ha ricevuto, ma anzi ha ricevuto solo scortesia!!

    Andiamo chiamare la polfer per far scendere un ragazzo disabile dal treno? Io non la ho mai vista chiamare nemmeno per personaggi a dir poco "bulleschi" che rifiutavano qualsiasi dialogo con il controllore!! E tutt'oggi vedo il controllore saltare a piè pari il controllo di personaggi poco raccomandabili per evitare questioni!!
    E allora mi dico, se il controllore non controlla il biglietto ad un "bullo" per non dover chiamare la polfer... Perchè la chiama per un ragazzo disabile?

    Ripeto una persona disabile da regolamento ha diritto all'assistenza, qui non sono non la ha ricevuta ma ha ricevuto il trattamento contrario!

    Sono poi d'accordo con Gioi sul non dover chiudere un occhio assolutamente... Conosco alcuni disabili che ci marciano apposta e fanno i finti tonti (perchè disabilità fisica non vuol dire per forza anche disabilità mentale!) sfruttando il buon cuore di alcuni controllori. Però far rispettare il regolamento con educazione e cortesia è sempre la cosa migliore! Qui la "controlloressa" ha mancato di cortesia, di educazione ed anche di regolamento (rifiutando l'identificazione).
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  8. #8

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    Leggo ora la "smentita" di trenitalia che assicura che il ragazzo è stato fatto rimanere sullo stesso treno! Peccato però non dica in che vagone sia stato fatto viaggiare... Infatti dal primo articolo si evince che sia stato fatto mettere nel vagone ristorante da solo (infatti questo vagone è normalmente chiuso) ed allora mi chiedo come mai la discriminazione... I posti a sedere sul treno ci sono (infatti ogni due vagoni c'è un intero scompartimento da 6 a disposizione del personale di bordo, generalmente 1 sola persona).

    Certo, emerge anche che un minimo di assistenza c'è stata in quanto un dipendente trenitalia si è recato a fargli il biglietto! Quello che mi fa innervosire è che questo viene fatto passare per "estrema generosità di trenitalia" quando invece è il minimo previsto dal regolamento come assistenza ai disabili!!

    Quindi in definitiva il biglietto è stato comprato regolarmente (senza alcuna "generosità" ma a norma di regolamento) ma il ragazzo è stato messo in "isolamento" nel vagone ristorante!

    Ohibò, spero almeno abbia saccheggiato il frigo dei gelati! (ovviamente è una battuta per sdrammatizzare la discussione)
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  9. #9

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    No no lui aveva il CLI!!
    Cioè per identificarsi faceva vedere al controllore che chiamava "casa" e rispondeva un suo collega!!
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