Assolutamente no. Foneticamente non si notano particolari differenze, ma nello scrivere non si discute ... la i c'è!
La regola. Per ricordare in quali casi la i si mantiene e in quali si perde, basta fare attenzione a un particolare: se la c e la g sono precedute da una vocale (ciliegia, camicia, fiducia), allora la i si mantiene nel plurale; se invece la c e la g sono precedute da una consonante (pioggia, pancia), allora la i si elimina. La cosa migliore da fare è controllare i plurali difficili sul vocabolario. (questa regola la sapevo scrivere da solo ma copiarla dall'Accademia della Crusca è più facile e da' maggiore autorevolezza)
Certo che dice anche che "il vocabolario avverte che, accanto ai plurali considerati corretti, anche forme come ciliege, valige, e provincie sono ormai usate e largamente accettate".... però la regola è la regola e non è neppure difficile
Cmq a leggere ciliege, valige e provincie io faccio dei sobbalzi tuttora... sarà anche accettata, ma almeno in Toscana* direi proprio di no
* va anche detto che noi non tolleriamo neanche il doppio uso della parola lavandino, c'è l'acquaio, il lavabo e il lavandino ovvia![]()