Non sono le chiavette, bensì le reti a essere insufficienti a colmare i problemi derivanti dal digital divide e dai costi che i provider di servizi ADSL fissi pretendono di imporre alla clientela.
In più ci si mette il governo, che evita di mettere all'asta frequenze liberatesi da altri servizi, come quelle della tv analogica ora che si passa al digitale terrestre, procurando oltretutto un danno considerevole alle entrate dello stato per salvaguardare la propria posizione di dominio nel sistema dell'informazione.
Quel che è peggio, sono le modalità gestionali e di politica commerciale dei provider di internet mobile. I quali da un lato cercano di far passare, e quindi pubblicizzano, il proprio servizio come equivalente all'ADSL fisso, con in più la comodità data dalla possibilità di portarsi la chiavetta dove si vuole, ma dall'altro pretendono che la gente paghi il loro servizio per non navigare e per non scaricare nulla.
Se vivessimo in un paese serio, sarebbe attiva una norma che imponga ai provider di non applicare restrizioni di sorta al traffico, a parte quelle di durata della connessione nei contratti a tempo, e della quantità totale dei dati scaricati nei contratti a volume.
Invece, come vediamo anche anche dal contratto Wimax postato poc'anzi, tutti i gestori ormai giocano sporco, tentando di far passare le limitazioni imposte in maniera del tutto arbitraria come elementi di regolazione atti a far usufruire tutti i loro clienti della rete, quando invece si tratta di un mezzo per tirare avanti a oltranza con reti obsolete e del tutto insufficienti al numero di contratti stipulati.
In sostanza, lasciandogli mano libera nel cappellare la clientela, gli si permette di aumentare a dismisura gli introiti senza l'obbligo di dimensionare la rete in funzione del numero di contratti incamerati. Basta limitare il traffico in maniera sempre più restrittiva, in funzione della crescita del numero di clienti che si collega.
La solita porcata all'italiana.
H3G: NESSUNO TE LI FA GIRARE COSI'