Citazione Originariamente Scritto da Piedone lo Sbirro Visualizza Messaggio
No. La pec identifica in modo univoco il mittente. Esiste un registro pubblico che lega il proprietario della pec con la pec. Esiste quindi una corrispondenza biunivoca tra pec e persona. Non solo la PEC certifica anche il contenuto. Quindi se con la raccomandata non sai chi l'ha spedita con certezza e chi lq spedisce ha difficoltá a dire cosa ci fosse dentro alla raccomandata, da cui il servizio "piegato/spillato" con una sua tariffa separata ma che ha senso per una sola pagina. Invece la PEC identifica il mittente e certifica il contenuto.
Sei sicuro? Perché io, ad esempio, nelle impostazioni della mia PEC (su Libero) posso modificare a piacimento il nome del mittente che viene mostrato al destinatario del messaggio. Potrei scriverci qualunque cosa e chi riceve avrebbe modo di controllare se mento solo facendo una denuncia, con sequestro dei server di posta e dei dati anagrafici di chi ha aperto la casella.
Quello che dici tu, invece, è caratteristico della firma digitale: in quel caso sì che c'è un controllo anagrafico, perché il certificato di firma rilasciato contiene traccia del nome dell'utente (non modificabile, perché impostato così da chi la emette).

Anche io sono più per l'interpretazione che vede la PEC come la "busta raccomandata" e la firma digitale come la vera e propria certificazione dell'identità del mittente.


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