Una rimodulazione tariffaria non discrimina tra credito pregresso e credito futuro.
Il fatto stesso che tu dici che è una rimodulazione perché va ad intaccare il credito pregresso è una contraddizione in termini.
Poi non mi sembra giusto nei confronti del gestore. Ovvero, se l'IVA aumenta, il gestore è legittimato ad adeguare la tariffa alla nuova IVA (altrimenti ci rimette). Per adeguare la tariffa (e non rimetterci) a seguito di un aumento IVA che non dipende dal gestore, per quale motivo il gestore dovrebbe far recedere i clienti senza penali, come se fosse "colpa" sua?
Allora perché non far recedere senza penali anche i clienti privati in abbonamento, che hanno stipulato un contratto secondo una certa somma "IVA inclusa" che adesso è aumentata?
Inoltre, se e quando l'IVA dovesse diminuire e quindi di conseguenza anche le tariffe prepagate, ti voglio proprio vedere cosa dirai se il gestore dovesse stornare una quota corrispondente del credito pregresso.
Comunque in definitiva neanche tu hai tutti i torti, però insomma cerchiamo anche di usare un po' di logica e di buon senso, e la soluzione che sta attuando 3 mi sembra la più onesta, nei limiti del praticabile, se non ci dobbiamo sbilanciare sempre e a tutti i costi a favore del cliente (a cui alla fine cambia poco/niente) tanto per criticare gratuitamente il gestore con inutili polemiche.
Se era solo per sintentizzare, perché mi hai corretto dicendo che era l'1% quando avevo detto che era dello 0.8%?Era solo per sintetizzare, l'aumento effettivo è dell'0,8% poichè la quota parte dell'iva è solo del 20%.![]()