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Originariamente Scritto da
Uncle Scrooge
Perdonami Max ma secondo me i tuoi ragionamenti sono completamente sbagliati. Ti stai basando sul fatto che l'IVA viene corrisposta allo stato al momento della ricarica e non al momento del consumo, ma ciò non significa che la tariffa (a cui è legato il consumo) non debba risentire dell'IVA.
Non ho mai detto che la tariffa non debba risentire dell'iva: il gestore può rivalersi dell'aumento dell'iva aumentando la tariffa: sui clienti già attivi e con un credito telefonico è però una rimodulazione retroattiva: negarlo sarebbe erroneo.
Al cliente ricaricabile però non deve interessare una variazione dell'iva poichè l'iva è già assolta quando acquista una ricarica con la quale ha un determinato traffico in base alle attuali tariffe commercializzate.
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Come ho spiegato alcuni post addietro, il problema di base deriva dal fatto che usiamo gli euro come unità di misura del credito telefonico, invece di unità di misura diverse, e quindi dalla confusione generata tra gli euro-soldi e gli euro-credito, che intercambiamo indifferentemente quando in realtà sono due cose diverse.
Questo meccanismo impedisce di far ricadere l'aumento dell'IVA direttamente in fase di acquisto del credito (una ricarica di 50 euro non possono fartela pagare di più, per definizione, e per via della rimborsabilità).
In definitiva, dal mio punto di vista, se l'IVA è aumentata è comprensibile che il gestore non voglia farsene carico, ed è giusto che il cliente si veda adeguare conseguentemente la tariffa, e non può essere vista come una rimodulazione.
Sarà giusto certo, ma non sul credito pregresso. E' comunque una rimodulazione a tutti gli effetti pur se "per giusta causa": non puoi sostenere che non è una rimodulazione "perchè è colpa del governo"...: a prescindere dall'agente esterno (il governo aumenta l'iva) la rimodulazione di una tariffa è una rimodulazione stop...
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P.S.: Le tariffe aumentano dello 0.8% comunque, non dell'1%. L'hai spiegato tu stesso alcune pagine addietro, non capisco proprio come tu possa confonderti su questo... almeno su questo.
Era solo per sintetizzare, l'aumento effettivo è dell'0,8% poichè la quota parte dell'iva è solo del 20%.
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Una rimodulazione tariffaria non discrimina tra credito pregresso e credito futuro.
Il fatto stesso che tu dici che è una rimodulazione perché va ad intaccare il credito pregresso è una contraddizione in termini.
Poi non mi sembra giusto nei confronti del gestore. Ovvero, se l'IVA aumenta, il gestore è legittimato ad adeguare la tariffa alla nuova IVA (altrimenti ci rimette). Per adeguare la tariffa (e non rimetterci) a seguito di un aumento IVA che non dipende dal gestore, per quale motivo il gestore dovrebbe far recedere i clienti senza penali, come se fosse "colpa" sua?
Allora perché non far recedere senza penali anche i clienti privati in abbonamento, che hanno stipulato un contratto secondo una certa somma "IVA inclusa" che adesso è aumentata?
Inoltre, se e quando l'IVA dovesse diminuire e quindi di conseguenza anche le tariffe prepagate, ti voglio proprio vedere cosa dirai se il gestore dovesse stornare una quota corrispondente del credito pregresso.
Comunque in definitiva neanche tu hai tutti i torti, però insomma cerchiamo anche di usare un po' di logica e di buon senso, e la soluzione che sta attuando 3 mi sembra la più onesta, nei limiti del praticabile, se non ci dobbiamo sbilanciare sempre e a tutti i costi a favore del cliente (a cui alla fine cambia poco/niente) tanto per criticare gratuitamente il gestore con inutili polemiche.
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Era solo per sintetizzare, l'aumento effettivo è dell'0,8% poichè la quota parte dell'iva è solo del 20%.
Se era solo per sintentizzare, perché mi hai corretto dicendo che era l'1% quando avevo detto che era dello 0.8%? :P
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Comunque in effetti l'adeguamento dell'IVA al 21% avrebbe dovuto riguardare anche l'autoricarica per tutti i piani che la prevedono.
Non è molto coerente aumentare la tariffa per il traffico uscente dello 0,8% senza fare altrettanto per il bonus che si ottiene con il traffico entrante, e per i piani che prevedono l'autoricarica a questo punto si tratta di una vera e propria rimodulazione ;)
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@ Uncle Scrooge ti rispondo dopo qualche giorno di pausa...beccati questo papiro :D
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Originariamente Scritto da
Uncle Scrooge
Una rimodulazione tariffaria non discrimina tra credito pregresso e credito futuro.
E' vero, ma anche per questo una rimodulazione tariffaria deve seguire delle procedere stabilite dal Codice delle Comunicazioni e dal Codice del Consumo proprio perchè va a modificare quanto pattuito tra le parti e quindi, nel caso di prepagata, va a modificare "la spendibilità" del credito già in essere con il quale, in base al proprio piano si aveva diritto "a telefonare e/o messaggiare e/o navigare per tot. minuti/tempo.
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Il fatto stesso che tu dici che è una rimodulazione perché va ad intaccare il credito pregresso è una contraddizione in termini.
Allora mi sono spiegato male: intendevo dire che queste rimodulazioni tariffarie possono incidere sul credito di una ricaricabile già anticipato all'operatore e quindi risultare decisamente sconvenienti. Se non incidessero sul credito pregresso di una prepagata sarebbero ovviamente sempre delle rimodulazioni ma con impatto decisamente minimo per il cliente!
In questo caso l'operatore non la considera, a mio parere erroneamente, una rimodulazione e quindi si evita tante scocciature...
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Poi non mi sembra giusto nei confronti del gestore. Ovvero, se l'IVA aumenta, il gestore è legittimato ad adeguare la tariffa alla nuova IVA (altrimenti ci rimette). Per adeguare la tariffa (e non rimetterci) a seguito di un aumento IVA che non dipende dal gestore, per quale motivo il gestore dovrebbe far recedere i clienti senza penali, come se fosse "colpa" sua?
Zio, te l'ho spiegato prima: il gestore, se ritiene che l'aumento dell'iva dell'1% non sia sopportabile, ha la possibilità di rimodulare i piani tariffari, ma deve farlo seguendo le regole di una vera e proprio rimodulazione, comunicando la variazione delle tariffe con almeno 30 giorni di anticipo e dando la possibilitò di recedere senza penali...
L'aumento dell'iva è senz'altro uno dei motivi che può portare il gestore ad avere diritto a rimodulare: ci mancherebbe! Ma la rimodulazione è una rimodulazione a tutti gli effetti e va comunicata, a prescindere che la causa sia esterna (il Governo)! A maggior ragione poi, nel caso di clienti ricaricabili, la rimodulazione è ancora più evidente dal momento che quando si acquista una ricarica si acquista un tot. di credito già al netto di iva con il quale il cliente può telefonare per tot. minuti in base ai piani tariffari vigenti al momento dell'acquisto della ricarica.
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Allora perché non far recedere senza penali anche i clienti privati in abbonamento, che hanno stipulato un contratto secondo una certa somma "IVA inclusa" che adesso è aumentata?
Nel caso degli abbonamenti, c'è l'emissione di una fattura (con tanto di differenza tra l'iva e il netto): tutto è tracciato, quindi l'iva è pagata dall'operatore in base all'effettivo consumo e/o costo del pacchetto bundle (comprensivo nell'abbonamento) : il netto che paga il cliente rimane sempre lo stesso! Mentre nelle ricaricabili l'iva, come hai sostenuto, viene applicata a monte quando si acquista una ricarica: l'operatore paga l'iva in base alle ricariche vendute e non in base alla tariffa: ovviamente l'operatore mette in commercio piani ricaricabili sulla base di una determinata iva (che è sempre stata il 20%) ovvero nel proporre le tariffe al pubblico dei clienti ricaricabili l'operatore terrà conto del fatto che su una ricarica acquistata dal cliente il 20% verrà trattenuto dallo stato e quindi offrirà delle tariffe anche in base a questa trattenuta.
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Inoltre, se e quando l'IVA dovesse diminuire e quindi di conseguenza anche le tariffe prepagate, ti voglio proprio vedere cosa dirai se il gestore dovesse stornare una quota corrispondente del credito pregresso.
Ti dico che l'operatore non è obbligato a fare nulla: per i clienti ricaricabili l'iva viene trattenuta solo nelle ricariche acquistate dal cliente: insomma siamo a monte, quindi non deve interessare il cliente!
Citazione:
Comunque in definitiva neanche tu hai tutti i torti, però insomma cerchiamo anche di usare un po' di logica e di buon senso, e la soluzione che sta attuando 3 mi sembra la più onesta, nei limiti del praticabile, se non ci dobbiamo sbilanciare sempre e a tutti i costi a favore del cliente (a cui alla fine cambia poco/niente) tanto per criticare gratuitamente il gestore con inutili polemiche.
Ma infatti ti sbagli la mia non vuole essere una polemica ma solo uno spunto di discussione.
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Se era solo per sintentizzare, perché mi hai corretto dicendo che era l'1% quando avevo detto che era dello 0.8%? :P
Inizialmente non avevo capito...:P
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Comunque in effetti l'adeguamento dell'IVA al 21% avrebbe dovuto riguardare anche l'autoricarica per tutti i piani che la prevedono.
Non è molto coerente aumentare la tariffa per il traffico uscente dello 0,8% senza fare altrettanto per il bonus che si ottiene con il traffico entrante, e per i piani che prevedono l'autoricarica a questo punto si tratta di una vera e propria rimodulazione ;)
E' interessante questo aspetto sull'autoricarica: pur se viene considerata un bonus erogato al cliente (per alcuni vecchi piani non era affatto considerata un bonus...) c'è da chiedersi a quale regime fiscale è sottoposta, sempre che lo sia. Ritengo infatti che ci troviamo in una zona decisamente oscura sulla natura di questa autoricarica, con conseguenti risvolti decisamente poco chiari sulla sua tracciabilità....
Non si tratta di essere coerente: l'operatore si vede un aumento del prelievo dal 20% al 21% sulle ricariche vendute e può decidere come crede di rimodulare la sua offerta commerciale prepagata, magari decidendo, come sta facendo, di non toccare il costo delle opzioni ma solo delle tariffe.
A questo punto concorderai con me che si tratta di una rimodulazione tariffaria conseguente ad una rimodulazione dell'iva: una rimodulazione tariffaria che nel caso dei clienti ricaricabili può essere attuata con molta libertà dall'operatore ovvero agendo, a scelta, su varie componenti della tariffa (costo delle chiamate, sms, opzioni, navigazione internet, costo cambio piano, ecc..) mentre nel caso dei clienti abbonati è fissa, poichè in fattura l'iva è sempre scorporata!
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Continuo a pensarla diversamente :P
Ripeto: la "colpa" sta tutta nel fatto che l'unità di misura del credito telefonico è l'€, che è la stessa unità di misura del denaro. Se le unità di misura fossero diverse (denaro in € e credito in qualsiasi altra unità), quando l'IVA aumenta il problema non si porrebbe, perché il cliente che va ad acquistare nuovo credito telefonico va già a pagare direttamente di più quando ricarica. Avendo unità di misure uguali, non ti possono certo far pagare di più: una ricarica da 10 euro non te la possono far pagare 11, indipendentemente dall'IVA, anche in virtù della rimborsabilità.
Questa la ritengo, a mio avviso, una lacuna normativa in materia. In particolare quando hanno concepito il Decreto Bersani 4 anni fa, nessuno avevo previsto l'eventualità di una modifica dell'IVA e il problema che avrebbe causato sulle ricaricabili.
Se l'IVA aumenta, è un diritto del gestore quello di non farsene carico (i diritti mica ce l'hanno solo i clienti), e se tu dici che è una rimodulazione e che quindi il cliente deve poter recedere senza penali, secondo me non è giusto per il gestore, perché l'IVA non l'ha "rimodulata" lui. E l'unico modo logico per far pagare l'aumento dell'IVA al cliente è quello che è stato fatto. Se te ne viene in mente uno migliore, dimmelo please.
Dove non arriva la legge, arriva il buon senso. Mettersi a pignoleggiare sul fatto che l'aumento dell'IVA non dovrebbe incidere sul credito pregresso vuol dire andare a cercare la pagliuzza nell'occhio e non guardare invece le travi che ci sono altrove. Secondo me, la 3 ha agito in maniera piuttosto corretta, anche perché da quando è aumentata l'IVA se ne è fatta comunque carico per più di un mese, fino al 1 dicembre, e poi perché i canoni delle opzioni sono rimasti invariati.
Inoltre stiamo parlando davvero di modifiche tariffarie di millesimi di euro, non vale neanche la pena di starne a parlare tanto a lungo ;)
P.S.: Propongo una legge che consenta al cittadino di "recedere senza penali" dalla cittadinanza italiana, quando lo Stato ci rimodula le tasse :lol:
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Il balletto dell'IVA continua, ora passiamo al 23% :poveraitalia:
E francamente che aumentino le tariffe telefoniche è l'ultimo dei problemi...
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:OT:
23% nel secondo semstre 2012 SE è inevitabile.
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Ho guardato il traffico e gli addebiti, ma sono ancora al 20%. Gli sms a 15 cent, gli mms a 55 cent e le chiamate 16(verso i fissi e 3 l'una) e 15 cent al minuto verso altri.
Ps allora l'iva al 23% nn é sicura al 100%?
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oggi l'iva è al 21%, cmq ti sei dimenticato un particolare: la tua tariffa :D
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Super0 mondo. Il calcolo del singolo evento é tariffato al 20%(iva), mentre(controllando meglio) il totale x tipologia d traffico l' iva é al 21%. In pratica un sms costa sempre 15cent ma 10 nn costano 1.50 ma 1.51 euro circa.