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Potresti dare qualche riferimento normativo? Perchè credo che le direttive comunitarie entrino nel merito dei documenti validi per la circolazione all'interno della UE, non certo sulle procedure commerciali.
Conditio sine qua non per attivare un abbonamento è essere residenti.
Gli unici documenti che certifichino la residenza in Italia, sono la patente di guida e la carta di identità. In linea teorica, potrebbe bastare anche un certificato di residenza, ma trovo improbabile che si chiedano certificati di residenza quando si può avere la CI.
Nello specifico, se il cliente ha prodotto documentazione idonea, nulla osta all'attivazione.
A meno che:
- non sia già debitore nei confronti di 3
- non abbia pregiudizievoli e/o protesti
- non abbia superato il numero massimo di usim attivabili
- sia stato disattivato in precedenza per problemi amministrativi
Ok, e questo è pacifico (non del tutto in quanto, pur di non perdere potenziali clienti, per RSM e CV si è fatto una deroga financo sull'assenza del codice fiscale e della p.iva... tanto per dire quanto fa il commerciale rispetto alle leggi).
Sulla questione commerciale spero che alzi la voce la Commissione quanto prima in quanto, nel 2010, mi pare roba da Medioevo. Cmq è altrettanto pacifico che un cittadino comunitario non ha differenze da un cittadino con nazionalità del paese ospitante.
Cmq, se non erro, non capisco - visto che tale obbligo commerciale sembra non riflettersi sulla utenza prepagata - perché i vari software non prevedano indirizzi esteri tanto da costringere i visitatori a dare indirizzi falsi (pura miopia ed ipocrisia tra l'altro quella di un sistema gestionale che pur non di far scrivere "residente a Chiasso (CH)" accetta quella fittizia di un albergo).
Ti manca il documento più importante, il passaporto.Gli unici documenti che certifichino la residenza in Italia, sono la patente di guida e la carta di identità. In linea teorica, potrebbe bastare anche un certificato di residenza, ma trovo improbabile che si chiedano certificati di residenza quando si può avere la CI.
Che per i residenti all'estero solitamente (cmq nella maggior parte dei casi in "pagina 2") ha una definizione esplicita quanto per gli italiani quanto per gli stranieri. E il passaporto è, ad oggi, cmq rifiutato. Seppur accompagnato da documentazione idonea (a meno di non considerare istituti come il nostro AIRE roba da barzellette).
Il caso specifico del 3ad pare dimostrare l'esistenza di una casistica diversa, quella ben più fastidiosa di un apparato della rete vendita che manifesta una mancanza di volontà di completare il rapporto contrattuale solo ed esclusivamente per motivi di nazionalità (britannica nel caso specifico).
Nello specifico, se il cliente ha prodotto documentazione idonea, nulla osta all'attivazione.
A meno che:
- non sia già debitore nei confronti di 3
- non abbia pregiudizievoli e/o protesti
- non abbia superato il numero massimo di usim attivabili
- sia stato disattivato in precedenza per problemi amministrativi
Non c'è dubbio, ed infatti non ne ha.
Provo a dare un'interpretazione:
alle utenze prepagate si aggiungono, agli obblighi legislativi di identificazione del cliente (decreto PISANU), esigenze di tutela del credito e comunque legate ad aspetti legali (p.e. invio di raccomandate).
Non mi risulta che sul passaporto ci siano indirizzi. E' un documento che attesta la cittadinanza, non la residenza.
Faccio fatica a credere che un dealer ostacoli un'attivazione per motivi del genere.
A)E' un incompetente.
B)E' competente e c'è qualcos'altro che non sappiamo.
Allora se non ricordo male 3 per clienti stranieri, non accetta nè passaporto ne patente di guida italiana, ma solo carta d'identità italiana. Ricordate che la patente era un documento di identità quando era rilasciato da prefetto, ora che è rilasciato da motorizzazione non vale più. Non pensate di andare all'estero con la sola patente italiana......
3 può scrivere quello che vuole, le loro circolari e direttive interne si piegano se difettano a leggi di grado superiore. Una patente di guida italiana per un cittadino straniero (per di più per gli equipollenti comunitari) ha il valore di quella di un cittadino italiano. Idem per il passaporto, soprattutto UE e magari integrato dal permesso di soggiorno (!), che riporti la residenza in Italia.
Hai fatto un'accozzaglia tra due questioni diverse, evidenziando tra l'altro anche una palese leggenda metropolitana. La patente è un documento di riconoscimento a tutti gli effetti dentro i confini nazionali: non vale per l'espatrio ma funge come riconoscimento ufficiale di identificazione -> D.P.R. 445/2000Ricordate che la patente era un documento di identità quando era rilasciato da prefetto, ora che è rilasciato da motorizzazione non vale più. Non pensate di andare all'estero con la sola patente italiana......
Se qualche informazione commerciale fa difetto agli obblighi di un DPR affari di chi l'ha scritta, ed interpretata, da cani. E' praticamente carta straccia se impugnata. L'amministrazione dello Stato qualifica, emettendo un documento, qualsiasi cittadino a prescindere dalla nazionalità.Testo unico sulla documentazione amministrativa, art. 35 comma 2
Sono equipollenti alla carta di identità il passaporto, la patente di guida, la patente nautica, il libretto di pensione, il patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici, il porto d'armi, le tessere di riconoscimento, purché munite di fotografia e di timbro o di altra segnatura equivalente, rilasciate da un amministrazione dello Stato.
Non so che dirvi, ma non è la legge che mi da da mangiare ma H3g, di conseguenza faccio quello che dicono loro.
Cmq, per alcuni paradossi della vita reale, pur facendo quello che gli dice H3G potrebbe trovarsi a violare i dettami legislativi ed avere ripercussioni sulla propria attività.
Andando al sodo, fai bene a fare quello che ti dice 3 ma dovresti anche segnalare queste incongruenze inaccettabili perché, seppur "pagato" da H3G, loro ti lasciano in balìa di alcune violazioni che potrebbero costare più care a te che al gestore. Senza dimenticare il senso civico di una cortese segnalazione a chi ti costringe a lavorare in maniera, talvolta, incongruente con la normativa in essere.
guarda guarda ora h3g non attiva abbonamenti neanche agli inglesi, questi ultimi sono equiparati ai rumeni?
bando alle chiacchiere segnala il tutto a direzione generale dei consumatori dell'unione europea ed alla direzione generale mercato interno a Bruxelles, e se segnali l'accaduto anche alla tua ambasciata fai bene.
esistono trattati (che hanno valore superiore alla legge nazionale) che stabiliscono che i cittadini di altri paesi UE sono equiparati agli italiani (che siano residenti o no).
h3g ha ricevuto una licenza dallo stato italiano ed in quella licenza sta scritto che l'operatore non può discriminare l'utenza per razza, religione, idee politiche ed altro. Concetti che sono scritti anche nella costituzione della repubblica italiana. Quindi h3g è meglio che si adegui al più presto perché se qualche cittadino comunitario protesta per bene nelle sedi appropriate h3g rischia la licenza.
Geoglobalfax