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Originariamente Scritto da
AndreA
La seconda parte viola diverse direttive comunitarie
Potresti dare qualche riferimento normativo? Perchè credo che le direttive comunitarie entrino nel merito dei documenti validi per la circolazione all'interno della UE, non certo sulle procedure commerciali.
Conditio sine qua non per attivare un abbonamento è essere residenti.
Gli unici documenti che certifichino la residenza in Italia, sono la patente di guida e la carta di identità. In linea teorica, potrebbe bastare anche un certificato di residenza, ma trovo improbabile che si chiedano certificati di residenza quando si può avere la CI.
Nello specifico, se il cliente ha prodotto documentazione idonea, nulla osta all'attivazione.
A meno che:
- non sia già debitore nei confronti di 3
- non abbia pregiudizievoli e/o protesti
- non abbia superato il numero massimo di usim attivabili
- sia stato disattivato in precedenza per problemi amministrativi
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Originariamente Scritto da
vivalasip
Conditio sine qua non per attivare un abbonamento è essere residenti.
Ok, e questo è pacifico (non del tutto in quanto, pur di non perdere potenziali clienti, per RSM e CV si è fatto una deroga financo sull'assenza del codice fiscale e della p.iva... tanto per dire quanto fa il commerciale rispetto alle leggi).
Sulla questione commerciale spero che alzi la voce la Commissione quanto prima in quanto, nel 2010, mi pare roba da Medioevo. Cmq è altrettanto pacifico che un cittadino comunitario non ha differenze da un cittadino con nazionalità del paese ospitante.
Cmq, se non erro, non capisco - visto che tale obbligo commerciale sembra non riflettersi sulla utenza prepagata - perché i vari software non prevedano indirizzi esteri tanto da costringere i visitatori a dare indirizzi falsi (pura miopia ed ipocrisia tra l'altro quella di un sistema gestionale che pur non di far scrivere "residente a Chiasso (CH)" accetta quella fittizia di un albergo).
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Gli unici documenti che certifichino la residenza in Italia, sono la patente di guida e la carta di identità. In linea teorica, potrebbe bastare anche un certificato di residenza, ma trovo improbabile che si chiedano certificati di residenza quando si può avere la CI.
Ti manca il documento più importante, il passaporto.
Che per i residenti all'estero solitamente (cmq nella maggior parte dei casi in "pagina 2") ha una definizione esplicita quanto per gli italiani quanto per gli stranieri. E il passaporto è, ad oggi, cmq rifiutato. Seppur accompagnato da documentazione idonea (a meno di non considerare istituti come il nostro AIRE roba da barzellette).
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Nello specifico, se il cliente ha prodotto documentazione idonea, nulla osta all'attivazione.
A meno che:
- non sia già debitore nei confronti di 3
- non abbia pregiudizievoli e/o protesti
- non abbia superato il numero massimo di usim attivabili
- sia stato disattivato in precedenza per problemi amministrativi
Il caso specifico del 3ad pare dimostrare l'esistenza di una casistica diversa, quella ben più fastidiosa di un apparato della rete vendita che manifesta una mancanza di volontà di completare il rapporto contrattuale solo ed esclusivamente per motivi di nazionalità (britannica nel caso specifico).
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Originariamente Scritto da
AndreA
Cmq è altrettanto pacifico che un cittadino comunitario non ha differenze da un cittadino con nazionalità del paese ospitante.
Non c'è dubbio, ed infatti non ne ha.
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Originariamente Scritto da
AndreA
Cmq, se non erro, non capisco - visto che tale obbligo commerciale sembra non riflettersi sulla utenza prepagata - perché i vari software non prevedano indirizzi esteri tanto da costringere i visitatori a dare indirizzi falsi (pura miopia ed ipocrisia tra l'altro quella di un sistema gestionale che pur non di far scrivere "residente a Chiasso (CH)" accetta quella fittizia di un albergo).
Provo a dare un'interpretazione:
alle utenze prepagate si aggiungono, agli obblighi legislativi di identificazione del cliente (decreto PISANU), esigenze di tutela del credito e comunque legate ad aspetti legali (p.e. invio di raccomandate).
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Originariamente Scritto da
AndreA
Ti manca il documento più importante, il passaporto.
Non mi risulta che sul passaporto ci siano indirizzi. E' un documento che attesta la cittadinanza, non la residenza.
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Originariamente Scritto da
AndreA
Il caso specifico del 3ad pare dimostrare l'esistenza di una casistica diversa, quella ben più fastidiosa di un apparato della rete vendita che manifesta una mancanza di volontà di completare il rapporto contrattuale solo ed esclusivamente per motivi di nazionalità (britannica nel caso specifico).
Faccio fatica a credere che un dealer ostacoli un'attivazione per motivi del genere.
A)E' un incompetente.:specchio:
B)E' competente e c'è qualcos'altro che non sappiamo.
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Originariamente Scritto da
vivalasip
Provo a dare un'interpretazione:
alle utenze prepagate si aggiungono, agli obblighi legislativi di identificazione del cliente (decreto PISANU), esigenze di tutela del credito e comunque legate ad aspetti legali (p.e. invio di raccomandate).
Sono tutte tutele che, almeno per i comunitari, non vengono meno neanche in caso di transfrontalierità. Secondo me, provando a dare un'altra lettura, c'è anche una scarsa volontà di spendere per aggiornare i sistemi per accontentare una nicchia di mercato.
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Non mi risulta che sul passaporto ci siano indirizzi. E' un documento che attesta la cittadinanza, non la residenza.
E' indicato il comune di residenza, la certezza dell'indirizzo - almeno stando a molte direttive del min. interno - tra l'altro manco c'è sulla carta di identità e/o la patente: non sono pochi, in primis il mio, i Comuni che mantengono la stessa dizione dell'indirizzo e del civico se la nuova residenza effettiva è all'interno dello stesso territorio di competenza :(
Penso che anche stavolta una certa pigrizia e paura facciano il loro compito più della legge... anche perché, come nel caso di cui sopra, non è che San Marino e Città del Vaticano si fanno questi problemi: eppure ne' a RSM ne' a CV hanno titoli esecutivi per esigere crediti e riconoscimenti della personalità giuridica, ma quei clienti li accettano e quelli comunitari residenti in Francia - dove esiste un sistema di tutela maggiore - no. E' paradossale, non trovi?
Citazione:
Faccio fatica a credere che un dealer ostacoli un'attivazione per motivi del genere.
A)E' un incompetente.:specchio:
B)E' competente e c'è qualcos'altro che non sappiamo.
C'è anche la deplorevole soluzione C) che spero neanche di dover scrivere in quanto mi auguro che il nostro amico risolva :)
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Originariamente Scritto da
paride64
Ho chiesto due sim per l'offerta 3Power con addebito sulla mia banca qui (Fineco) ed usare la number portability per passare da Vodafone, che d'altronde ho in abbonamento e non pre pagato. Non ho richiesto nessun telefono.
Ciao Paride,
ti ho mandato un pm, vediamo se posso aiutarti in qualche modo.
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Allora se non ricordo male 3 per clienti stranieri, non accetta nè passaporto ne patente di guida italiana, ma solo carta d'identità italiana. Ricordate che la patente era un documento di identità quando era rilasciato da prefetto, ora che è rilasciato da motorizzazione non vale più. Non pensate di andare all'estero con la sola patente italiana......
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Originariamente Scritto da
urio
Allora se non ricordo male 3 per clienti stranieri, non accetta nè passaporto ne patente di guida italiana, ma solo carta d'identità italiana.
3 può scrivere quello che vuole, le loro circolari e direttive interne si piegano se difettano a leggi di grado superiore. Una patente di guida italiana per un cittadino straniero (per di più per gli equipollenti comunitari) ha il valore di quella di un cittadino italiano. Idem per il passaporto, soprattutto UE e magari integrato dal permesso di soggiorno (!), che riporti la residenza in Italia.
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Ricordate che la patente era un documento di identità quando era rilasciato da prefetto, ora che è rilasciato da motorizzazione non vale più. Non pensate di andare all'estero con la sola patente italiana......
Hai fatto un'accozzaglia tra due questioni diverse, evidenziando tra l'altro anche una palese leggenda metropolitana. La patente è un documento di riconoscimento a tutti gli effetti dentro i confini nazionali: non vale per l'espatrio ma funge come riconoscimento ufficiale di identificazione -> D.P.R. 445/2000
Citazione:
Testo unico sulla documentazione amministrativa, art. 35 comma 2
Sono equipollenti alla carta di identità il passaporto, la patente di guida, la patente nautica, il libretto di pensione, il patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici, il porto d'armi, le tessere di riconoscimento, purché munite di fotografia e di timbro o di altra segnatura equivalente, rilasciate da un amministrazione dello Stato.
Se qualche informazione commerciale fa difetto agli obblighi di un DPR affari di chi l'ha scritta, ed interpretata, da cani. E' praticamente carta straccia se impugnata. L'amministrazione dello Stato qualifica, emettendo un documento, qualsiasi cittadino a prescindere dalla nazionalità.
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Non so che dirvi, ma non è la legge che mi da da mangiare ma H3g, di conseguenza faccio quello che dicono loro.
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Originariamente Scritto da
urio
Non so che dirvi, ma non è la legge che mi da da mangiare ma H3g, di conseguenza faccio quello che dicono loro.
Tu fai non bene ma benissimo ad attenerti alle disposizioni di H3G. Non perdere mai la documentazione scritta: potrebbe, un giorno, tornarti utile ;)
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Cmq, per alcuni paradossi della vita reale, pur facendo quello che gli dice H3G potrebbe trovarsi a violare i dettami legislativi ed avere ripercussioni sulla propria attività.
Andando al sodo, fai bene a fare quello che ti dice 3 ma dovresti anche segnalare queste incongruenze inaccettabili perché, seppur "pagato" da H3G, loro ti lasciano in balìa di alcune violazioni che potrebbero costare più care a te che al gestore. Senza dimenticare il senso civico di una cortese segnalazione a chi ti costringe a lavorare in maniera, talvolta, incongruente con la normativa in essere.