Andrea, non condivido assolutamente quello che tu dici.

Le tasse servono per pagare i servizi che lo Stato offre ai propri cittadini.
Se tu, per una tua convenienza personale, usufruisci dei servizi di un Paese e poi le tasse le paghi altrove non sei altro che un free rider.

Un po' come chi sale sull'autobus senza pagare il biglietto.

Non è una questione etica... e non c'entra una fugazza l'autodeterminazione dei popoli etc etc...
Qui è la Germania che prende per un orecchio il suo cittadino che cerca di fare il furbetto.

Lo stesso dicasi per i nominativi trasferiti all'Italia. Sono nostri con-cittadini che cercano di fare i furbetti.

Punto.

La concorrenza tra ordinamenti porta sempre a una competizione che può essere positiva (race to the top) o negativa (race to the bottom). Nel caso dei paradisi fiscali credo che sia evidente come gli effetti negativi superino di gran lunga quelli positivi.

I piccoli staterelli fanno i furbetti. E se arriva uno ancora più furbo (leggi Germania) hanno solo da stare zitti.