Vabbè adesso però smettiamola di scherzare e torniamo seri.
Sinceramente sono arcistufo di tutto questo politically correct.
Per prima cosa ribadiamo le cose di base. Mettiamo i puntini sulle i e per chi vuole le tilde sulle a.
Chi non si lascia illuminare deve essere considerato un essere reietto, un pellegrino errante del senso cellulitico, un vagabondo alla ricerca della frattura tra l'iPhone e l'Android.
La bellezza non deriva dalle forma. L'iPhone è una fusione della ragione e dell'ingegno umano. Un prodotto in cui l'oggetto e l'idea che lo ha fatto nascere e muovere non nascono separatamente per essere unite ma nascono all'unisono.
La bellezza non deriva dalle forme o dalle funzioni, non deriva dalla somma delle forme e delle funzioni ma dall'ibrido di risonanza delle due, dall'esperienza d'uso che ne deriva, siccome il tutto nasce dalla fusione delle forme e delle funzioni possiamo dire che non è una bellezza ricercata e trovata ma una bellezza primigenia.