Qui il punto, secondo me, è piuttosto semplice.
Se si paventa la filosofia del mercato libero il cliente deve poter passare da un gestore ad un altro senza prolemi aderendo a questo o a quel piano tariffario, secondo propria necessità e convnienza. Dall'altro lato il Gestore che deve far in modo di mantenersi il cliente offrendo attenzione alla propria utenza, servizi e tariffe vantaggiose.
Solo in questo caso lo scambio diventa equo.
Con l'attuale proposta, anche minimizzandola a 30 giorni e ad un costo di triangolazione esiguo, si bypassa il principio di libera concorrenza ponendo dei "limiti" indiretti alla clientela dissuadendo la stessa non a suon di attenzioni o tariffe personalizzarte, ma in forza di una norma e di un costo.
Se ci riflettete lo stesso principio è contorto.
Il signor Mario, due volte a settimana va a fare la spesa al mercato di Val Melaina.
Viene a sapere che il mercato di Mostacciano ha prezzi migliori a parità di qualità, quindi la settimana successiva decide di cambiare. A quel punto il mercato di Val Melaina chiede una norma per cui, il signor Mario per due mesi non potrà più usufruire delle proprie offerte e qualora dovesse tornare, pagherà un €uro di ingresso.
Ora estendiamo il paradosso a tutti i mercati di Roma (o di qualsiasi città) risultato: una blindatura totale.
Il cliente quindi, che entra nel pacchetto utenti di un Gestore non ne esce più. Ciò avverrebbe non perchè spinto da una confermata soddisfazione ma in virtù di una norma che gli impedirà, qualora esca, di usufruire di successive offerte (per X giorni) e lo obbligherà a pagare una penale (perchè di questo si tratta) per il rientro.
Il principio della libera verrebbe stravolto da questa "innocente" richiesta.
Spero che AGCOM si faccia una bella risata e cestini la proposta.
LK



Thanks:
Likes: 


Rispondi Citando

