Salve gente, ho trovato questa discussione tramite google.
Vi scrivo da quei luoghi e come diretto interessato. Il punto è il seguente: TIM ha firmato dei compromessi - come è prassi - con alcuni proprietari terrieri per l'installazione dell'antenna, in luoghi conformi alle normative (anzi, in una delle opzioni pare esserci una distanza superiore dalle abitazioni rispetto all'installazione recentemente smantellata). Tuttavia, come ben sapete, l'azienda nel momento in cui notifica l'avvio dell'attività (D.I.A. - denuncia di inizio attività ) può essere bloccata dall'autorità competente che, parliamoci chiaro, può aggrapparsi al parere del suo ufficio tecnico in qualunque salsa possibile ed immaginabile: vincolo paesaggistico, presunto danno da inquinamento, etc. Nel caso specifico, essendoci nel luogo in questione - Ostuni - un sistema di potere ed interesse economico consolidato da 2 mandati - più un terzo appena cominciato - è plausibile che l'autorità competente interferisca con l'installazione in terreni che a parere della TIM risultano addirittura più idonei del passato. Infatti il comune ha i mezzi, tramite l'ufficio tecnico che esprime il parere, per esercitare l'interesse di traghettare TIM verso l'installazione in un terreno di proprietà comunale, incassando quindi l'affitto della TIM annuale e - ca va sans dire - facendo un bel magna magna.

Vi è chiaro come funziona l'Italia, o serve che rispieghi?