Ma che discorsi...
Allora estendendo il tuo ragionamento, Marco, smettiamo di ricordare qualunque personaggio famoso scomparso (Giovanni Paolo II, Michael Jackson, Nino Manfredi, Raimondo e Sandra, Alberto Sordi, e chi più ne ha più ne metta) perché in fondo hanno avuto una bella vita, mentre dovremmo concentrarci tutti sui morti dell'11 settembre, o su chi muore tutti i giorni per incidente stradale o sui bambini che muoiono di fame in Africa?

E' normale che la morte di un personaggio famoso abbia più rilevanza mediatica rispetto alle persone "normali". Fermo restando il riconoscimento del valore di ogni singola vita umana, secondo me non bisogna mischiare le due cose.

E' cosa buona e giusta non dimenticare che ci sono aree del mondo dove la gente muore e soffre, e forse bisognerebbe pensarci tutti più spesso. Ciò non significa che ricordare la morte di una persona che in qualche modo ha contribuito a rendere il mondo un pochino migliore, che ha lasciato un segno insomma, sia sbagliato solo perché questa persona è famosa e ha visibilità mediatica.

Poi certo, magari ci sono altre persone che lasciano segni anche più grandi ma di cui nessuno se ne accorge, e muoiono nel silenzio generale, ma non è mica colpa di Steve Jobs.
E' normale che il dispiacere per la sua morte non è lo stesso dispiacere che provo pensando al terzo mondo, come non è lo stesso dispiacere che proverei per un mio familiare.

Tu confondi la visibilità mediatica (che tutto sommato è un prodotto commerciale, e segue logiche di mercato) con l'importanza di quella morte.
Per quanto riguarda Mondo3, siamo un sito che tratta di tecnologia e un topic sulla morte di Steve Jobs mi sembra più che naturale.