Nel rispetto, ovvio, delle posizioni altrui, non posso che dissentire su tutta la linea su ciò che è stato scritto da Effendi. Evito di affrontare il problema dei partigiani e delle loro azioni perché l'argomento ha una spiccata valenza politica e ancor oggi, dopo più di 60 anni dai fatti, siamo ben lungi dall' avere un approccio "super partes" sulla questione. Sulle altre questioni mi permetto di dire la mia, visto che sono questioni generali
1)- Che la Germania ( non ha più senso parlare di germania ovest ) abbia scacciato del tutto i fantasmi del nazismo è teoria tutta da dimostrare.
2)- Cercare di trovare sottili giustificazioni a chi, sotto le direttive dei propri referenti politici, andava ad insultare i profughi istriani ( con la maggior parte dei quali il fascismo nulla aveva a che vedere ) infonde in me una profonda tristezza e sconcerto. Qui non si parla di mancato aiuto a persone in disgrazia ( cosa già non simpaticissima ) , qui si parla di gente che si prendeva la briga di andare alla stazione a sputare ai profughi: per me - lo dico chiaramente - non esiste nessuna giustificazione per questi signori, esiste solo la triste considerazione di quanto osceni siano gli effetti dell' ideologia, di qualunque parte, spinta all' eccesso, come successe nel nostro dopoguerra e come, in alcuni casi, continua a succedere oggi. Quanto al solito discorso dell' avversione verso gli odierni immigrati, mi si consenta di dire che è solo propaganda. Esaminiamo alcuni avvenimenti dell' ultima settimana, alla rinfusa: ragazza stuprata da gruppo di rumeni, una banda dell' est entra in una villetta e, dopo aver massacrato di botte il capofamiglia, facendosi scudo con un bimbo di 11 anni, svuota la cassaforte, immigrato dell' est ubriaco ruba automobile ed uccide un uomo di 36 anni, grave la fidanzata. E sono solo briciole di cronaca. Se poi si chiede un maggior rigore contro questa gente non mi si venga a parlare di razzismo perché il razzismo non c'entra nulla. Chi viene qui e lavora non ha nulla da temere. E badate bene: il rigore è per tutti coloro che delinquono, italiani compresi. Un paragone con l'atteggiamento di avversione ideologica con i profughi istriani è, secondo me, totalmente fuori luogo.
3). Che solo i neofascisti abbiano a cuore gli esuli istriani è cosa del tutto sbagliata e da cui, abbi pazienza per la sincerità, mi sento anche offeso perché, surretiziamente, dai del neofascista a chi, come me, sente di dover esprimere la propria solidarietà a questa gente per non essendo assolutamente figlio di quella ideologia. Se qualcuno ha strumentalizzato la vicenda ( come è successo per altre vicende, ma quando si vuole sostenere una tesi si evita di andare troppo per il sottile ), ha sbagliato, ma non puoi definire tout court "neofascisti" chi ricorda con commozione il dramma dei profughi istriani. Chi ricorda questi malcapitati, senza cedere alla propaganda, altro non fà che valutare la storia togliendosi dal naso gli occhiali dell' ideologia.
4)- Ricordare la vicenda delle foibe e dei profughi istriani è un dovere civile a cui ci si è sottratti indebitamente per 60 anni. L' apologia del fascismo non c'entra nulla con il ricordo. Non c'e' offesa alcuna alla Costituzione: c'e' solo il dovere civile di non dimenticare. Non dimenticare il dramma di persone oneste solo perché la loro storia non ci piace.



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