Io non ho seriamente capito tutte le considerazioni che stai facendo... alcune sono condivisibili sicuramente, altre mi paiono un po' fuori di logica....
A me questo pare abbastanza strano...
Lo sciopero si paga, sennò non è uno sciopero ma una vacanza.
Nemmeno io ne sono sicuro, so solo che nelle fabbriche, nelle aziende, e in qualsiasi posto di lavoro, lo sciopero è tale perchè crea disagi, ma provoca anche un danno a chi lo fa...
Sennò appunto sarebbe un giorno di vacanza, e capisci di solo (facendo semplicemente una considerazione LOGICA) che senza un freno di questo tipo, tutti farebbero sciopero tutti i giorni, e sarebbe la fine.... Ovvio che ci deve essere lo scotto da pagare....
Perchè sennò non sarebbe sciopero. Sarebbe una manifestazione.Una cosa non la capisco,perchè x i diritti di pochi ci devono rimettere in molti??
Daccordo è un diritto lo sciopero o manifestare il proprio dissenso,ma anche quello della gente"normale"di andare a lavoro coi mezzi,è un diritto inviolabile...sono due diritti equivalenti,ma,con scioperi e manifestazioni varie,il secondo diventa meno importante...Perchè le manifestazioni nn le fanno fuori dagli orari di lavoro o di scuola?
Lo sciopero prevede l'astensione dal lavoro, non la manifestazione in piazza. Quella è una cosa che può procedere parallelamente o indipendentemente.
Quindi se tu dici così, dici che la gente deve lavorare sempre e comunque, e poi se vuole manifesta nel tempo libero, ovvero dici che lo sciopero non ci può essere.
Siamo d'accordo che lo sciopero in genere crea disagi anche a terzi, oltre che a se stessi.
Anche questo è ovvio ed è insito nella forma di protesta.
Probabilmente il tuo discorso voleva essere un po' diverso... almeno credo di aver capito.
Tu forse facevi riferimento a certe catogorie, il cui sciopero crea disagi maggiori e diffusi. Il che è vero... Infatti per alcune categorie di lavoratori esistono regole aggiuntive sulla modalità di sciopero, praticamente tutti i servizi pubblici hanno delle regole da rispettare, se non lo si fa, esiste la precettazione...
Se tu lavori in una azienda, di fatto puoi scioperare quando e come vuoi. Non ti pagano lo stipendio, crei un danno all'azienda (non sempre a dire la verità), e fine. Non esistono altre "regole" se non quelle del buon senso.
Se lavori in un servizio pubblico la cosa è ben diversa. NOn puoi scioperare esattamente quando vuoi..... quindi come vedi le regole ci sono, e sono fatte proprio per cercare di minimizzare i disagi a chi potrebbe crearne TROPPI. Insomma si cerca di requilibrare un potere troppo elevato che potrebbe diventare prevaricazione, con un po' di regole da rispettare...
Ovvio che i disagi ci sono comunque, e se vogliamo vederla in modo schietto, si tratta di qualcuno che per far valere i propri diritti, calpesta un po' quelli altrui....
Accettabile o meno, fa parte dele regole di civile convivenza, sia accettare i disagi (se non sono ripetuti nel tempo), sia cercare di crearne il meno possiible....
Questa è la parte più che condivisibile del tuo discorso. Così come è sacrosanto il diritto allo sciopero, è altrettanto sacrosanto per ciascuno scegliere in libertà e coscienza ciò che vuole fare...Poi quello che mi da ancora più fastidio è quando impediscono a chi nn vuole partecipare a manifestazioni o scioperi di entrare a lavoro o a scuola(a seconda che siano lavoratori o studenti)...
Sembra quasi che il loro punto di vista lo si debba condividere x forza e si debba agire secondo le loro regole...uno può condividere le loro ragioni,ma nn per questo deve sentirsi in qualche modo costretto a seguire la massa se nn gli va...![]()