Citazione Originariamente Scritto da gioi Visualizza Messaggio
In un paese in cui il divario socio-culturale ed economico, è ampio spostandosi non solo dal nord al sud, ma spesso anche dall'est all'ovest, come si fa a stabilire un discriminante oggettivo ed unico per determinare l'integrazione di una persona all'interno dello stato Italia?

Come si fa a chiedere a gente con culture estremamente diverse da quella occidentale, di integrarsi (ed adeguarsi) quando noi stessi Italiani ci facciamo vanto delle divisioni intestine?

è vero le regole dovrebbero essere valide per tutti... ma che lo siano veramente... non che si radono al suolo le baraccopoli dei Rom, e poi tra processi e condoni, si lasciano in piedi gli abusi edilizi dei locali... non che si espelle dall'italia i borseggiatori, e chi invece, con la carta d'identità italiana, ruba milioni e milioni di euro, finisce agli arresti domiciliari... non che uno straniero ubriaco alla guida di un autoveicolo uccide un bambino, va processato per direttissima e condannato alla forca, e due imbecilli minorenni, in sella ad una moto, che fanno la stessa cosa, vengono rilasciati ed anzi festeggiati.
L'Italia va così: il furbo è premiato, lo sfigato è bastonato.

Perciò dico io, che la legalità e il senso della legalità che abbiamo passa da tutti noi, a partire dai comportamenti di tutti i giorni. Non possiamo pretendere che un immigrato rispetti alla lettera le leggi quando l'abuso e l'infrazione è pane quotidiano per gran parte degli Italiani, a cominciare dagli scontrini non battuti passando per la carta buttata per terra e il parcheggio in doppia fila. La prevaricazione è un malcostume ancora più diffuso, al nord come al sud (spesso più al nord) e la mole di stress da ingiustizie che un italiano deve subire quotidianamente da italiani è ben più elevata delle "molestie" povero vucumprà e del povero venditore di fiori cingalese che vuole un euro per una rosa.