invece lo è, la diversa logica tariffaria tra la nostra realtà e la loro rende difficilmente compatibili le diverse esigenze e già dai prezzi wholesale lo scarto è sempre stato ampio.
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Valerio, non sono convinto che ci siano temi di "incompatibilità" tra sistemi tariffari.
Se i prezzi wholesale fossero particolarmente alti, infatti, non credo che TIM offrirebbe:
- opzioni tariffarie per roaming in USA (25 euro per 4gb) -- https://www.tim.it/offerte/mobile/estero/allestero
- tariffe che includono roaming in USA (ed Europa) - in aggiunta rispetto a chiamate e SMS illimitati in Italia - a meno di 50euro/mese -- https://www.tim.it/offerte/mobile/vo...cial-unlimited
E analoghe tariffe sono presenti nei listini anche degli altri operatori.
Acnhe il fatto che Vodafone venda 1 Mb a 24,4 €, dimostra che i prezzi praticati dagli altri operatori sono "arbitrariamente" alti. Altro esempio è l'India, che Vodafone fa pagare 24,4 cent al Mb e gli altri operatori vendono tra i 20,5 e i 29,5 € al Mb. Anche Vodafone offre un bundle a 6€ al giorno e certamente lo venderebbe più facilmente con costo base al Mb, più elevato, e nemmeno lei fa beneficienza, per cui ha il suo gusdsgno, anche a quel prezzo.
E' impensabile che "Airtel India" (tanto per citare un operatore) consenta ad EMT Estonia e a Vodafone Italia, di avere margine di guadagno a meno di 25 cent al MB e che Wind, Tim e 3 Italia, abbiano necessità di applicare una tariffa da 80 a 100 volte superiori. Oltretutto gli accordi di roaming, nel 99% dei casi si basano su accordi di reciprocità, per cui io pago tanto/poco/niente l'uso della tua rete e tu paghi ugualmente tanto/poco/niente quello della mia. Anche questo non ha riscontro nelle tariffe praticate dagli operatori stranieri ai loro clienti in roaming in Italia.
Esempio emblematico: un cliente 3 Italia sotto rete NTC Nepal riceve ed effettua le chiamate a 6,10€/minuto, un cliente NTC sotto rete 3 Italia le riceve GRATIS, e paga 0,6€ per le chiamate effettuate.
Secondo te, H3G Italia fa beneficienza ad NTC, mentre questa pretende costi di terminazione elevatissimi?
L'1% delle reti che non stipulano accordi di reciprocità, sono in situazioni particolari come le Isole Falkland, in cui gli utenti ospiti, spesso superano gli utenti residenti.
non parlo di margini sul singolo operatore, ma di una gestione su due realtà diverse: l'extraprofitto che si va a fare in determinati casi è dovuto anche a motivazioni strutturali. Enfatizzare due gestori di nicchia non mina quel che alla base è lampante, l'assenza di armonia tanto tariffaria quanto sovrastatale (noi abbiamo l'UE, ma tra usa e ue o fai accordi diretti o ti prendi le esternalità negative dei due sistemi, è un aspetto di macroeconomia :) )
La scelta di stabilire le tariffe in base alla collocazione geografica delle rete "ospitante" e non sui costi reali di terminazione/fruizione, direi che non ha nulla che sia legato ad aspetti macroeconomici. Al di la che non credo che l'esempio che ho fatto sia un'enfatizzazione, oltre al fatto che non sono operatori di nicchia, se vuoi te ne cerco molti altri a condizione che tu mi dica, in quale settore, le tariffe sono "armonizzate" a livello mondiale.
Fermo restando che a livello UE, non c'è una vera armonizzazione visto che un italiano da Parigi col suo operatore chiama l'Italia al massimo a 24 cent/minuto, mentre dall'Italia sempre con lo stesso operatore, per chiamare Parigi deve spendere 1€/minuto.
la macroeconomia sta dietro ai mercati di riferimento, non parlo dei singoli aspetti finali della catena tra cui il roaming. Intendo quello, i costi di roaming per gli USA sono difficili da trattare rispetto ad altri mercati, auspicavo una forza che potesse orientare una regolamentazione in tal senso proprio perché i fattori esterni sono così ampi che rimarremo sempre in balia di scelte irrazionali o comunque a danno del consumatore finale
Sapevo dell'esistenza del politichese, non anche dell'economichese, quindi ti rispondo in base a quello che ho capito.
Ovvio che un mercato, come quello USA, che, da sempre, fa pagare alle reti mobili i costi delle reti mobili, diversamente da quello europeo, che, da sempre, lo fa pagare anche, e in passato soprattutto, alle reti fisse e "voip", abbia un approccio per noi non semplice, ma se dobbiamo dirla tutta, dovrebbero loro regolamentare noi e non viceversa.
io penso di aver capito entrambi (e penso che entrambi avete ragione :D )
Dici una cosa giustissima in chiusura, ma gli USA tradizionalmente fanno fatica a regolamentare questo settore (intendo le TLC in senso lato, non solo la telefonia mobile): è culturalmente lontano da loro (si pensi solo alla trafila per il concetto di net neutrality che si è svolta per un decennio!), penso che Valerio intenda che un simile atteggiamento abbia portato a fare extraprofitti su cose diverse dalle nostre