Veditu ha centrato il problema. Personalmente ritengo che il consumatore si debba tutelare usando la testa.
Laddove un contratto, inerenti alle comunicazioni elettroniche (telefonia, digitale terrestre, tv satellitare ecc.), preveda l'abbinamento con apparecchiature elettroniche è importante considerare il valore di tali apparecchiature raffrontato all'impegno richiesto.
Se si accetta di avere, con l'obbligo di ricaricare 30 euro al mese per 24 mesi, un telefono del valore di 400/500 euro, dato per scontato che si sia ragionato sul fatto che si fanno più di 10 euro al mese di traffico (condizione di parità, economica con l'acquisto del terminale senza vincoli), si deve mettere nel conto che nell'arco di quei 24 mesi, possano esserci offerte di altri gestori o dello stesso che ci invogliano a disdire il contratto in corso.
Se io acquisto un terminale, lo pago 500 euro, non ho vincoli con alcun gestore e posso cambiare, piano tariffario o operatore quando voglio, se dopo 23 mesi voglio cambiare telefono, lo vendo, rimettendoci dai 2 ai 300 euro (la mia penale).
Se invece non l' ho acquistato, ed ho fatto 12 delle 24, ricariche da 30 euro, non posso pretendere di disdire il contratto, tenermi il terminale ed invocando il decreto Bersani (che non riguarda affitti, comodati ecc.), pretendere di non pagare nulla.