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Citazione:
La prima nazionalità per residenza anagrafica è l’Albania con 348.813 persone, seguita dal Marocco con 319.537 persone, la Romania con 297.570, l’Ucraina con 107.118 e la Cina con 127.822.
Mi chiedevo una cosa: ma un apolide, se viene espulso, dove lo si manda, sulla luna? :unsure:
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Conosco solo Romeni per bene.
Ho la colf Romena (regolarmente assunta con contratto e assicurazione e contributi) e un collaboratore di studio Romeno (ingegnere).
Tuttavia i Romeni costituiscono un pericolo per la sicurezza non in quanto Romeni ma in quanto comunità più numerosa che comporta pure l'essere la comunità con il maggior numero di farabutti.
Oltre a ciò direi che se uno è povero, senza lavoro e disperato è più facile che possa cadere in tentazione di commettere piccoli reati per la sopravvivenza.
Ovviamente il caso di Giovanna Reggiani nulla a che vedere con i piccoli reati al fine di sopravvivere.
Gente come l'assassino della Reggiani (e non è detto che sia il Romeno che al momento viene accusato) deve essere adibito ai lavori forzati al fine di pagare il debito conn la giustizia e con i famigliari della vittima.
Per mio conto ho deciso da ormai qualche anno di girare con una calibro 10 (anche qui tutto in regola: porto d'arma corta e pistola regolamente acquistata) che ho già dovuto usare un paio di volte senza mai essere stato costretto a sparare contro persone.....ma in caso di pericolo sparerei alla testa senza pensarci manco mezzo secondo in ossequio al detto che è meglio un brutto processo che un bel funerale.:bye:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Effendi
Mi chiedevo una cosa: ma un apolide, se viene espulso, dove lo si manda, sulla luna? :unsure:
No li manderemo a Genova..........e da li su un cargo battente bandiera liberiana....:lol:
http://www.youtube.com/watch?v=t_gCixa33Ww
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Effendi
Mi chiedevo una cosa: ma un apolide, se viene espulso, dove lo si manda, sulla luna? :unsure:
il problema è che spesso NON viene espulso, ma finisce se gli va male nelle patrie galere per qualche giorno.
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E quelli che sono stati espulsi i giorni scorsi?
Dove li hanno mandati? Al primo confine che capitava sottomano?
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quelli li hanno mandati nella provincia di Milano
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Originariamente Scritto da
Winston Smith
E quelli che sono stati espulsi i giorni scorsi?
Dove li hanno mandati? Al primo confine che capitava sottomano?
si tratta di capire di che nazionalità erano: non ho presente caso per caso
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Eros76
Io comincerei col dire che non è colpa dei rumeni, come un giorno si usava dire gli albanesi. Un tempo eravamo noi italiani ad essere considerati il male del popolo statunitense, ricordiamo che siamo riusciti ad esportare la mafia. Ma classificare un intero popolo di persone come delinquenti è solamente una caccia alle streghe alla quale non mi associo. Guerra alla delinquenza diffusa sì, io stesso ne sono stato vittima tanti anni fa, sono stato derubato dei soldi nel mio portafogli sotto la minaccia di un coltello... ero a Palermo ed era un ragazzo Palermitano... cacciamo i palermitani dalla loro città?
Storicamente quello che dici tu non è esatto...
La Mafia, così come la conosciamo noi, non è un "prodotto di esportazione", anzi, per certi versi è un malcostume importato...
La realtà è complessa, ma la nascita della moderna mafia, come associazione criminale efferata, ha le sue radici nel periodo fascista, quando in Sicilia fu inviato il famoso prefetto Mori, con l'ordine categorico (ed i pieni poteri per farlo) di estirpare quella che dal fascismo era ritenuta uno stato nello stato... una sorta di società eversiva.
Sono stati i mafiosi italo-americani, di seconda generazione, ad evolversi, ed a portare il fenomeno mafia-gangster americano in Sicilia, soprattutto con l'avvento del traffico di droga a partire dagli anni '70...
Dire che l'Italia ha esportato all'estero fenomeni come la mafia è perciò sbagliato oltre che anacronistico...
Sicuramente c'è stato un certo numero di emigranti Italiani fuggiti all'estero per problemi con la legge (più che con la giustizia, visto che, per esempio Enrico Fermi, fuggì alla vigilia delle persecuzioni razziali verso gli Ebrei, essendo la moglie, appunto, Ebrea), d'altra parte, i civilissimi stati uniti sono stati da sempre meta preferita per determinate "categorie sociali" (non è un caso che il mito del Far West sia nato in un paese così "civile e civilizzante!"), ma la maggior parte di essi rappresentavano una forza lavoro straordinaria, non solo a livello di bassa manovalanza, ma anche e soprattutto di artigianato...
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Ho i miei bravi dubbi circa una legge "nazionale" per porre fine al (vi assicuro bilaterale) cosiddetto problema dell'"integrazione"...
In un paese in cui il divario socio-culturale ed economico, è ampio spostandosi non solo dal nord al sud, ma spesso anche dall'est all'ovest, come si fa a stabilire un discriminante oggettivo ed unico per determinare l'integrazione di una persona all'interno dello stato Italia?
Come si fa a chiedere a gente con culture estremamente diverse da quella occidentale, di integrarsi (ed adeguarsi) quando noi stessi Italiani ci facciamo vanto delle divisioni intestine?
è vero le regole dovrebbero essere valide per tutti... ma che lo siano veramente... non che si radono al suolo le baraccopoli dei Rom, e poi tra processi e condoni, si lasciano in piedi gli abusi edilizi dei locali... non che si espelle dall'italia i borseggiatori, e chi invece, con la carta d'identità italiana, ruba milioni e milioni di euro, finisce agli arresti domiciliari... non che uno straniero ubriaco alla guida di un autoveicolo uccide un bambino, va processato per direttissima e condannato alla forca, e due imbecilli minorenni, in sella ad una moto, che fanno la stessa cosa, vengono rilasciati ed anzi festeggiati.
è facile cavalcare l'onda della sacra indignazione, per poi scordarsene subito dopo, quando a commetere un reato è un connazionale...
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Citazione:
Originariamente Scritto da
gioi
In un paese in cui il divario socio-culturale ed economico, è ampio spostandosi non solo dal nord al sud, ma spesso anche dall'est all'ovest, come si fa a stabilire un discriminante oggettivo ed unico per determinare l'integrazione di una persona all'interno dello stato Italia?
Come si fa a chiedere a gente con culture estremamente diverse da quella occidentale, di integrarsi (ed adeguarsi) quando noi stessi Italiani ci facciamo vanto delle divisioni intestine?
è vero le regole dovrebbero essere valide per tutti... ma che lo siano veramente... non che si radono al suolo le baraccopoli dei Rom, e poi tra processi e condoni, si lasciano in piedi gli abusi edilizi dei locali... non che si espelle dall'italia i borseggiatori, e chi invece, con la carta d'identità italiana, ruba milioni e milioni di euro, finisce agli arresti domiciliari... non che uno straniero ubriaco alla guida di un autoveicolo uccide un bambino, va processato per direttissima e condannato alla forca, e due imbecilli minorenni, in sella ad una moto, che fanno la stessa cosa, vengono rilasciati ed anzi festeggiati.
L'Italia va così: il furbo è premiato, lo sfigato è bastonato.
Perciò dico io, che la legalità e il senso della legalità che abbiamo passa da tutti noi, a partire dai comportamenti di tutti i giorni. Non possiamo pretendere che un immigrato rispetti alla lettera le leggi quando l'abuso e l'infrazione è pane quotidiano per gran parte degli Italiani, a cominciare dagli scontrini non battuti passando per la carta buttata per terra e il parcheggio in doppia fila. La prevaricazione è un malcostume ancora più diffuso, al nord come al sud (spesso più al nord) e la mole di stress da ingiustizie che un italiano deve subire quotidianamente da italiani è ben più elevata delle "molestie" povero vucumprà e del povero venditore di fiori cingalese che vuole un euro per una rosa.