
Originariamente Scritto da
ryan
Per favore però non puntiamo sempre il dito contro il "software commerciale". A mio modo di vedere uno dei più grossi problemi del mondo Linux è proprio la poca natura commerciale. Spesso ci sono 3000 fork della stessa applicazione, ma nessuno di questi è completo e molto spesso lo sviluppo va scemando fino al blocco totale per mancanza di sviluppatori e risorse. IMHO è inutile arrampicarsi sugli specchi della "libertà di scelta", perchè con molti fork della stessa applicazione si disperdono soltanto energie e risorse (preziosissime nello sviluppo costante del software). Per fortuna ultimamente alcuni progetti stanno cambiando tale tendenza, riunendo un po' le forze e sviluppatori. Per sfondare a livello commerciale ci vuole un controllo centrale e non che ognuno faccia di testa sua. Bisogna altresì essere in grado di garantire ai propri clienti un supporto continuo nel tempo e non forkare il software tanto per, lasciandolo cadere poi nel nulla a distanza di qualche mese.
Red Hat, da alcuni tanto criticata in passato per varie posizioni prese, guarda caso è una delle poche aziende che stipendia seriamente moltissimi sviluppatori che lavorano su componenti essenziali (vedi kernel, X server, etc.) e che ha ottenuto un ottimo successo a livello di diffusione della sua distro (RHEL).