*Audizione del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, con delega per l'editoria, Paolo Bonaiuti, su questioni inerenti il settore dell'editoria*
Da pagina 55/56, interlocutore RENATO FARINA:
Non predichiamo il dogma dell'«Immacolata Concezione» tra gli uomini politici e tra gli editori italiani: è impossibile. Piuttosto, sarebbe interessante rimettere in campo una legge, vigente negli anni Settanta, che vietava alle banche di essere proprietarie o azioniste di quotidiani. Se non altro, sarebbe un bel modo per trovare sui giornali qualcosa sulle banche e sui loro intrecci.
A proposito di Internet, sono d'accordo che vada sostenuto, anche se è curioso che Di Pietro, che gestisce uno dei blog più importanti d'Italia, chieda un sostegno ai blog. Si tratta di un piccolo conflitto di interesse, ma questo non c'entra. Si parla di Internet come luogo della massima democratizzazione. È vero, però è anche luogo della giungla. Se infilate una mano in Internet e poi cercate di ritirarla, vi mancheranno almeno tre falangi, perché qualcuno nel frattempo ve le avrà mangiate! Internet prospera moltissimo sull'anonimato, ma non ritengo democrazia quella, basata sulla delazione fatta attraverso i famosi nickname, che non sono regolati e che portano a cause di diffamazione che non si risolvono mai.
Abbiamo poi il mito dei motori di ricerca, che dovrebbero essere neutrali e che invece sono evidentemente condizionati, a loro volta, da interessi finanziari. Se digitate il vostro nome su un motore di ricerca e siete di centrodestra, verranno fuori le cose più atroci del mondo. Se siete di sinistra, vedrete le cose migliori. (Commenti) Ve lo garantisco. Google Italia è così, provate. Ci saranno al suo interno certi algoritmi che permettono questo.
Faccio un esempio che mi riguarda: esistono siti che vengono divisi equamente, ma quelli che appaiono nella prima pagina sono tutti contro di me, dicendo in proposito peste e corna, tanto che, se mi vedessi per strada, mi prenderei a schiaffi. Magari voi sareste anche d'accordo, ma io no!
Un'altra questione importante riguarda la legge sulla diffamazione. Credo che si debba andare avanti nel percorso intrapreso nelle scorse legislature per arrivare a una depenalizzazione e a una regolamentazione. Esiste un progetto di
legge del Presidente Cossiga, molto interessante, a proposito della punizione o meno di giornalisti che pubblicano intercettazioni. Dice che è giusto punire i giornalisti, ma occorre far sì che i giornalisti siano puniti solo allorquando sia anche punito colui che gliele ha passate. Quindi, un magistrato, un cancelliere, o un «gatto del cancelliere», poiché - dice Cossiga - sicuramente almeno il gatto le ha passate.
Mercoled 18 giugno 2008 - Comm. VII