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La mia opinione
La delibera è molto incompleta per la rimodulazione del 1 settembre 2007 e molti argomenti importanti non vengono trattati.
Dopo la descrizione delle modalità informative intraprese da H3g che per Agcom sono valide, credo che sarebbe opportuno contestare 1) cosa ha fatto H3g nei confronti di tutte quelle utenze che non hanno ricevuto l 'sms informativo (i loro sistemi dovrebbero sapere chi non ha ricevuto sms, inviato altro sms e quest'ultimo se è stato ricevuto? Quante utenze risultano non avvisate? 2) la pubblicazione su 2 quotidiani a tiratura nazionale per una sola volta è uno strumento inidoneo a raggiungere tutta la popolazione, il Corriere della Sera e Repubblica insieme hanno una tiratura complessiva di circa 1.600.000 copie (che poi non è il venduto) da raffrontare a circa 5.000.000 di utenze rimodulate ed alla popolazione italiana di 57 milioni di abitanti. Questa comunicazione non è idonea a raggiungere l'intera popolazione. Oltre a contrastare con l'art.33 del Codice del Consumo per vessatorietà.
La delibera si sofferma nella non richiesta di penali o di oneri sostenuti dall'operatore ma non specifica se H3g abbia informato l'utenza di questa opportunità. Sappiamo benissimo che le informazioni date dal servizio clienti erano di tutt'altro genere.
Sim-lock ed op-lock come sopra H3g non dice che passi abbia intrapreso per informare la clientela e né Agcom si è degnata di verificare se 3 abbia reso edotta la sua clientela.
Per i comodati Agcom prende per buona la tesi di H3g che ha applicato la legge 40-2007 ma a livello giuridico la Bersani in questo cosa non è applicabile perché in presenza di una rimodulazione partita dall'operatore si applicano esclusivamente il Codice delle Comunicazioni ed il Codice del Consumo che parlano chiaramente di RECESSO SENZA ONERI E PENALI, ed Agcom dovrebbe sapere benissimo che la legislazione speciale prevale su quella ordinaria. Da ricordare infine che nel codice del consumo è prevista una norma che stabilisce che in caso di più leggi sull'argomento prevale quella più favorevole al consumatore.
La delibera tace in modo eclatante su un aspetto importantissimo quale è LA RESTITUZIONE DEL CREDITO STANDARD. Su questo argomento sarebbe opportuno che Agcom emani un suo documento e prima di una sua pubblicazioni ascolti anche i consumatori e non solo H3g. Ricordo che il credito autoricaricato viene erogato in base ad una norma contrattuale. Pertanto è credito acquistato da terzi.
Per terminare è opportuno fare un paragone con la delibera che condanna Wind su un problema analogo. A Wind calcola solo il numero dei recessi pervenuti circa 76 mentre per H3g prende in considerazione l'arco temporale 9 luglio 30 settembre 2007 includendo oltre i recessi anche le mnp per stabilire che l'elevato numero dimostra che il messaggio ha raggiunto l'obiettivo.
Tutto ciò è sbagliato perché Agcom dovrebbe saper che in data 20 luglio 2007 H3g ha disattivato circa 20000 utenze (nessuno di questi aveva inviato recesso anzi sono in corso molte procedure nei confronti di H3g). Agcom avrebbe anche dovuto depurare le mnp, credo che abbiamo un ufficio statiche e sappiano le quante mnp ogni gestore abbia in uscita in un mese, e questo dato doveva essere scalato dalle 83000 uscite oltre a scalare i 20000 disattivati del 20 luglio. Ricordo anche che è stato usato il parametro MSISDN che in termini pratici scala anche chi ha fatto un mnp in entrata su un numero 3 esistente.
Come mai per fatti analoghi sono stati usate due misure diverse? Agcom se leggi rispondi. Wind se leggi hai delle idee da sviluppare per un ricorso al Tar del Lazio. Perché siano in presenza di figli e figliastri.
Wind condannata a circa 100000 euro di multa mentre si archivia per H3g. I fatti sono analoghi o no?
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I fatti non sono analoghi.
WIND non ha rispettato nella forma l'art. 70, comma 4 (non ha menzionato il diritto di recesso, ma l'ha riconosciuto).
H3G non ha rispettato nella sostanza l'art. 70, comma 4 (ha menzionato il diritto di recesso, ma nei fatti l'ha limitato).
l'indagine condotta da AGCOM è stata solo formale.
WIND colpevole, H3G no.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
veditu
I fatti non sono analoghi.
WIND non ha rispettato nella forma l'art. 70, comma 4 (non ha menzionato il diritto di recesso, ma l'ha riconosciuto).
H3G non ha rispettato nella sostanza l'art. 70, comma 4 (ha menzionato il diritto di recesso, ma nei fatti l'ha limitato).
l'indagine condotta da AGCOM è stata solo formale.
WIND colpevole, H3G no.
Non bisogna guardare solo la forma ma in questi casi bisogna guardare la sostanza.
1) L'invio sms come forma di notifica ha dimostrato di essere carente (a proposito quanti sono quelli che non hanno ricevuto l'sms?), oltre a sollevare molti dubbi giuridici. In Italia la legislazione non è basata solo sul Codice delle Comunicazioni ma su tante altre leggi ed in questo caso si applica anche il Codice di Consumo (mai citato da Agcom) nel quale oltre a dire che è vessatorio (art.33) vuole anche che siano specificati i motivi che provocano la variazione contrattuale unilaterale. E si dimentica un diritto fondamentale sancito dalla Carta Costituzionale, la parità di tutti i cittadini. Un gestore può cambiare un contratto con un semplice sms (secondo Agcom), l'utente per recedere deve inviare una raccomandata. La parità dove sta?
2) A Wind si imputa un basso numero di recessi, ma si dimentica che nessun cliente di Wind ha telefono sim-lock o op-lock o contratti di comodati quindi fa molto prima a fare una mnp senza spendere 3,20 euro per la raccomandata. Perché a Wind non sono state conteggiate le mnp per stabilire se il messaggio era stato recepito o no?
Sono quesiti che è meglio tener conto.