E' esattamente il contrario. Se tu fossi abbonato, e quindi pagassi a consumo, nessuno avrebbe nulla da ridire sul fatto che tu stia 24 ore al telefono.
Continuo a sentire parlare di liceità dei comportamenti. Tutti coloro che difendono la liceità di questo particolare comportamento richiamano il concetto cardine del diritto penale: tutto ciò che non è espressamente vietato è lecito.
Peccato che ci troviamo in un ambito STRETTAMENTE PRIVATISTICO: un contratto standard per fornitura di servizi di telefonia mobile. Molti di voi stanno saccheggiando leggine, regolamentini e comunicazioni del lattaio per trovare appigli alle vostre posizioni. Dimenticate di leggere in cima al contratto che avete (seppur senza firmare) sottoscritto, dove è definito l'oggetto dello stesso, che è grossomodo quello che riporto all'inizio di questo capoverso.
Il contratto è legge fra le parti. Giustamente, ci si scandalizza per l'unilateralità della decisione di tre, fornitore di servizi, in merito al credito non acquistato. Forse, però, si manca di notare che la disciplina dei contratti è incardinata, basata, fondata (non so più come cercare di spiegarlo) sul PRINCIPIO DELLA BUONA FEDE, che sfocia nel COMPORTAMENTO DEL BUON PADRE DI FAMIGLIA, tanto per usare quelle espressioni tanto care nelle scuole.
Allora: la connessione ADSL è fatta per contratto per stare attiva 24 ore.
Quello che fai della Tv, della radio, dell'auto sono casi tuoi, il contratto non c'è, e cosa tua nella tua piena disponibilità.
La sim, PROPRIO perché RICARICABILE, vincola il tuo comportamento all'oggetto (e al motivo) del contratto stipulato fra le parti. Tre odiosamente "rimodula". Compie un atto unilaterale, ma, e so che per molti sarà medicina amara e si scaglieranno, questo atto, legalmente parlando, non rientra fra i comportamenti di cattiva fede, in quanto Tre invoca mutate condizioni di mercato.
Tu invece, che non stai usando la tua sim per telefonare o navigando su internet, ti esponi ad avere fatto un uso del tuo credito diverso dall'oggetto del contratto, con motivo non consono, e rischi, dopo esserti portato dietro un pacco di cavilli trovati nei meandri della normativa cioccolataia vigente, di farti malino davanti a un giudice perché la tua controparte ti opporrà la NATURA del contratto stipulato.
In generale, più urlerete, più minaccerete, peggio verrete trattati. L'ho già scritto, vi converrebbe (se la convenienza è ciò che vi muove) cercare strade più concilianti. Ma credete di avere diritti, quando in un litigio legale, credetemi, non si potrà che seguire la logica che ho esposto. E sarete subito voi i cattivi. Non perché il mondo ce l'ha con voi, ma perché la disciplina dei contratti in Italia è così, sempre.
Un saluto
M