Enel, c’è l’accordo con Wind e Vodafone per la fibra
Apposta la firma per costruire assieme una nuova rete in fibra fino a case e uffici, in 224 città, in zone ricche del Paese. Un accordo molto atteso, che riapre la sfida per Telecom Italia

di ALESSANDRO LONGO

ROMA - Firmato l'accordo, atteso da mesi, tra Enel, Wind e Vodafone per una rete in fibra ottica ultra veloce fino alla maggioranza delle case (7,5 milioni) di 224 città italiane (32 milioni di italiani), entro tre anni. Un investimento che vale 2,5 miliardi di euro per Enel, attraverso la società Enel Open Fiber, costituita ad hoc a dicembre e guidata da Tommaso Pompei.

L'accordo "equivale a un pre-contratto. Ossia un impegno a firmare il contratto effettivo", riferisce una fonte che ha seguito da vicino la trattativa per conto di Enel. La nuova rete riguarda le aree più remunerative del Paese (i cluster A e B, secondo la denominazione del piano banda ultra larga governativo, ora in corso). L'accordo di Enel con gli operatori è importante, perché uno dei primi segnali che l'Italia può fare sistema sulla costruzione della nuova rete, laddove finora i soggetti sono andati in ordine sparso.

Il quadro. Intanto, sappiamo che in quelle zone (A e B) il principale concorrente di Enel (annessi adesso Vodafone e Wind) è Telecom
Italia (Tim), che ha una piano per coprire l'84 per cento della popolazione con la fibra entro il 2018 (adesso è il 45 per cento circa). Di quella quota, il 20 per cento sarà fatto con fibra fino alle case (il resto è fibra fino agli armadi stradali), quindi in modo analogo al piano Enel. Ci sono differenze sostanziali: Enel sarà solo un operatore all'ingrosso, ossia affitterà la propria rete a operatori che faranno l'offerta finale. Tra questi ci saranno appunto Vodafone e Wind: grazie all'accordo stretto adesso, si impegnano a utilizzare la rete di Enel, garantendole quindi un ritorno economico. Non è escluso che Tim o altri operatori possono associarsi all'accordo con Enel, che si è sempre detta aperta a queste possibilità.

Continuano in parallelo le mosse degli altri attori. Vodafone e Fastweb stanno ampliando la propria rete, anche se al momento solo con fibra fino agli armadi. La fibra fino alle case può dare già 1-2 Gigabit, contro i 100 Megabit dell'altra tecnologia, al momento. Anche Fastweb gioca al rialzo, però, come annunciato ieri: potenzierà il proprio piano arrivando ad offrire 200 megabit al secondo sul 50 per cento della popolazione (grazie all'evoluzione della tecnologia fibra fino agli armadi), entro il 2020. A fine 2016 avrà raggiunto 7,5 milioni di famiglie ovvero il 30 per cento della popolazione italiana. L'altro attore è Metroweb, che già da anni ha un piano analogo a quello ora portato avanti da Enel, ma al momento copre solo Milano, Bologna e Torino, con accordi stretti con Vodafone e Wind. Il piano, rilanciato dall'azienda a marzo, prevede la copertura di altre dieci città nel 2020. Bisognerà vedere se Metroweb continuerà da sola la propria strada di cablatura o se vorrà fare un accordo forte con Tim o Enel.

A tutto questo si affianca il piano del Governo, che al momento si concentra sui cluster C e D con 3,5 miliardi di euro pubblici subito disponibili. Lo scacchiere si comporrà nei prossimi mesi, ma sta già - finalmente - prendendo una forma definita, dopo tanto dibattito. L'intesa, però, preoccupa Telecom Italia che secondo quando dice a Radiocor Vito Vitale, segretario della Fistel Cisl, "rischia 15-20mila esuberi nella rete". Secondo il sindacalista la concorrenza determinata dagli "accordi commerciali di Wind e Vodafone con Enel" comporterà un sostanziale calo di ricavi per Telecom Italia con una conseguente eccedenza di personale".

http://www.repubblica.it/economia/20...one-137046610/