La scelta di stabilire le tariffe in base alla collocazione geografica delle rete "ospitante" e non sui costi reali di terminazione/fruizione, direi che non ha nulla che sia legato ad aspetti macroeconomici. Al di la che non credo che l'esempio che ho fatto sia un'enfatizzazione, oltre al fatto che non sono operatori di nicchia, se vuoi te ne cerco molti altri a condizione che tu mi dica, in quale settore, le tariffe sono "armonizzate" a livello mondiale.
Fermo restando che a livello UE, non c'è una vera armonizzazione visto che un italiano da Parigi col suo operatore chiama l'Italia al massimo a 24 cent/minuto, mentre dall'Italia sempre con lo stesso operatore, per chiamare Parigi deve spendere 1€/minuto.
Ultima modifica di giorgio.tomelleri; 12/12/2016 alle 20:49
la macroeconomia sta dietro ai mercati di riferimento, non parlo dei singoli aspetti finali della catena tra cui il roaming. Intendo quello, i costi di roaming per gli USA sono difficili da trattare rispetto ad altri mercati, auspicavo una forza che potesse orientare una regolamentazione in tal senso proprio perché i fattori esterni sono così ampi che rimarremo sempre in balia di scelte irrazionali o comunque a danno del consumatore finale
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