Fatturazione su base mensile (rete fissa) e su base 28 giorni (rete mobile)
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Fatturazione su base mensile (rete fissa) e su base 28 giorni (rete mobile)

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  1. #1
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    Citazione Originariamente Scritto da Marcus91 Visualizza Messaggio
    quindi se mi trovano con un piede di porco in mano, nel cuore della notte, davanti al cancello di un estraneo, non mi possono fare nulla perché il mio furto “non si è ancora espresso”?
    Una volta lo chiamavano "concorso morale in reato"...


  2. #2
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    Ultimissime notizie sull'annosa vicenda:

    http://www.corriere.it/economia/18_a...ac5380d3.shtml


    Bollette a 28 giorni, oggi e domani le audizioni dell’Agcom


    Ennesimo tentativo di sbrogliare la questione: tutto parte un anno fa, quando l’Agcom ha bocciato la pratica di fatturare a 28 giorni di Tim, Vodafone, Fastweb e WindTre . Poi è arrivata una legge del Parlamento. Ma i rimborsi ancora non si vedono


    Iniziano oggi le audizioni delle compagnie telefoniche e delle associazioni dei consumatori presso l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per cercare di trovare una soluzione sui rimborsi per la fatturazione a 28 giorni, che poi sono state dichiarate vietate dalla legge. Il problema riguarda milioni di consumatori: secondo le stime di Altroconsumo, fino a 12 milioni di utenti di linea fissa e 60 milioni di utenti di telefonia mobile, infatti, con le fatture a 28 giorni hanno pagato un mese in più all’anno. Il valore di mercato in gioco si aggira intorno ai 13 miliardi di euro. Le associazioni ora chiedono che agli operatori di restituire ai consumatori i soldi sottratti ingiustamente. Senza ulteriori aumenti: l’incremento generalizzato dei prezzi dell’8,6%, con cui le compagnie stavano cercando di riprendersi a tavolino quanto avrebbero perso con la fatturazione mensile, è stato sospeso il 22 marzo dall’Antitrust presieduta da Giovanni Pitruzzella. La vicenda

    A febbraio il Tar ha respinto il ricorso presentato dall’Asstel e da Tim, Vodafone, WindTre, Fastweb contro l’ormai famosa delibera 121 di Agcom, quella che ha stabilito la fatturazione mensile come unica possibilità per i gestori. Una decisione che di fatto ha dichiarato illegittime le bollette conteggiate su 28 giorni: dal 5 aprile la fatturazione è infatti tornata mensile. Lo stesso Tar ha però sospeso i rimborsi automatici a partire dal 23 giugno 2017 e che avrebbero dovuto restituire ai consumatori quanto pagato in più, proprio a causa delle bollette calcolate su 4 settimane: il tribunale amministrativo ha infatti deciso di non prendere per il momento alcuna decisione, in attesa delle convocazioni dell’Autorità per le telecomunicazioni. Obiettivo delle riunioni sarà quello di capire se e con quali tempistiche, in attesa delle decisioni definitive della giustizia amministrativa, le compagnie intendono ottemperare alle delibere dell’Autorità che prevedevano i rimborsi sotto forma di «giorni gratis» per i clienti.

    I rimborsi milionari

    Nel rinviare la questione dei «rimborsi automatici» alla discussione di merito con udienza già fissata per il 31 ottobre, il Tar del Lazio nelle ordinanze ha ritenuto di sospendere il provvedimento «a prescindere da ogni considerazione sul merito» visto «che il carattere - allo stato - indeterminato della somma da corrispondere agli utenti» appare «in grado di incidere sugli equilibri finanziario-contabili della azienda; tenuto conto, altresì, della dedotta difficoltà per la medesima società di ripetere dai clienti le somme eventualmente corrisposte». Oltre alla multa (1, 160 milioni di euro a testa) le compagnie infatti si troverebbero a dover sborsare centinaia di milioni di euro visto che l’aumento su base annua con il passaggio alla fatturazione a 28 giorni è quantificato nel +8,6%, per 1,19 miliardi. Ipotesi contro cui Wind, Fastweb, Tim e Vodafone hanno ovviamente fatto ricorso. Ma l’Agcom ha proposto alle compagnie un’altra soluzione: un immediato ristorno nelle prime bollette, posticipando il periodo di calcolo della prossima bolletta utile, sottraendo un numero di giorni pari a quelli erosi, mese dopo mese, con il sistema a quattro settimane. L’obiettivo dell’Agcom è di non rimandare troppo in avanti il rimborso ai clienti e lasciare liberi i consumatori di cambiare operatore. Il rischio altrimenti è un cliente non passi a un’altra compagnia nel timore di perdere il rimborso o debba avviare contenziosi in solitaria. Le compagnie si sono opposte anche a questa soluzione, sostenendo che i tempi per adeguarsi sarebbero troppo brevi. Vedremo se in sede di convocazione si riuscirà a trovare la quadratura del cerchio.

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